Fondi, incendi a raffica

*Alcuni volontari dei Falchi al lavoro nei giorni scorsi*

Un incendio dopo l’altro, fiamme arrivate altissime anche vicino le case, più di qualche scena di panico, il ronzare dei mezzi aerei, l’andirivieni di chi tentava di placare l’incedere del fuoco da terra. Almeno sette i roghi nati nella Piana tra mercoledì e giovedì, sei solo il primo giorno. Dall’alta montagna alla pianura; dalla sempre più attaccata macchia mediterranea, agli aranceti, fino a semplici sterpaglie e canneti. A raffica.

IMG-20150722-WA0003Mercoledì l’allarme è scattato quando erano circa le 11. Ne erano divampati due nelle località di Cima del Monte e Barilone, dove per ore hanno lavorato una coppia di elicotteri e, a partire dalle 13, un canadair, supportati da vicino dalla Forestale di Fondi. A Barilone, a causa delle forti folate di vento, il fuoco, praticamente domato, ha ripreso poderoso nel pomeriggio, andando a minacciare un rifugio per animali, guardato a vista dai vigili del fuoco di Gaeta.


IMG-20150723-WA0006A non molta distanza, dal pomeriggio e fino a sera inoltrata, nell’area di Sant’Oliva, momenti di paura e gente in strada: i roghi, partiti da almeno quattro punti differenti, in alcuni casi sono divampati a due passi dalle abitazioni. I primi ad intervenire, armati di mezzi di fortuna, sono stati un buon numero di residenti, poi raggiunti da quattro squadre dei Falchi di pronto intervento.

Quasi in concomitanza gli uomini della protezione civile, coordinati da Mario Marino, hanno dovuto raggiungere anche ulteriori focolai sparsi a macchia di leopardo. Da uno in via Portaturo, ad uno a Sant’Agata, ben più vasto e con nuove minacce alle case.

Ultimo incendio di mercoledì, sempre in serata, rendendo impossibile ogni intervento, alle Querce. Per ricominciare alle 7,30 del giorno successivo in pieno centro urbano, mentre i mezzi aerei erano intenti a spegnere gli ultimi fuochi sulle alture di San Magno. A bruciare, un fondo incolto nei pressi de “L’Italiana”: rischi sia per la pizzeria che per alcune case, sventati dai Falchi, supportati dalla polizia.

A margine degli incendi di San Magno, è montata la rabbia degli abitanti: “Adesso basta. Chiederemo alle autorità di agire affinché non vi siano più aree private abbandonate all’incuria e pascoli abusivi in montagna”.