I leghisti “2.0” sbarcano nella Piana: a Fondi ecco “Noi con Salvini”

Dalla fertile e verdeggiante Padania, all’altrettanto fertile e verdeggiante Piana. Dopo Latina anche a Fondi sono sbarcati (in senso figurato, ci mancherebbe) i leghisti “2.0”. Che si propongono come i nuovi “bonificatori”, a leggere la scritta che a mo’ di slogan campeggia sulla loro pagina Facebook, varata nei giorni scorsi in concomitanza con l’esordio a certe latitudini. Cosa andranno a bonificare è lasciato all’immaginazione, chiarissimo è invece il verbo da diffondere: quello salviniano.

I nuovi arrivati sono seguaci di quel Matteo Salvini che, raccolta la pesante eredità del senatur Umberto Bossi dopo la reggenza di Bobo Maroni, da qualche mese è partito alla conquista della fetta d’Italia che va da Roma in giù, abbattendo una volta per tutte i tradizionali confini padani servendosi di “Noi con Salvini”. Che non sarà il Carroccio, ma ne è comunque la diretta espressione.


*Il coordinatore locale, Antonio Fiore*
*Il coordinatore locale, Antonio Fiore*

A Fondi i venti del nord avevano timidamente soffiato per la prima volta nel 2010, con la civica Lega del Lazio, nella coalizione dell’allora candidato sindaco Franco Cardinale. Altri tempi, altra sostanza rispetto al movimento guidato da Salvini, che ha Fondi ha ammaliato l’ormai ex segretario locale e provinciale della Destra Sociale Antonio Fiore. Lui, a coordinare i salviniani. Ex La Destra, alle ultime amministrative candidato in “Io Sì”, la civica che fa capo al rieletto primo cittadino Salvatore De Meo, ha abbandonato la doppia segreteria della DS a inizio agosto.

Salutando “amici e camerati”, aveva ricordato che “per ogni cosa c’è il suo tempo”, annunciando che era giunto “il momento di dire basta”. Lasciato il partito del segretario nazionale Luca Romagnoli, tempo una manciata di giorni e Fiore è ricomparso alla testa della neonata sezione locale di “Noi con Salvini”. Sperando di far proseliti non solo tra i pronipoti dei pionieri veneti sparsi tra Salto Covino e Borgo Sant’Antonio. Del resto, i leitmotiv cavalcati dalla “Lega 2.0” tirano ad ampio raggio. L’appeal delle battaglie contro l’euro, la burocrazia canaglia, i rom e soprattutto l’immigrazione è alto. Tema, quest’ultimo, che sta già inondando la pagina ufficiale dei salviniani, non lesinando nei giorni passati qualche bufala (prontamente tolta). Odio razziale? Macché. Di fronte alle prime polemiche, prendendosela con la società “massificante e comunista”, Fiore prova a chiarire con inaspettato savoir-faire. “Siamo fermamente contrari all’immigrazione come fenomeno, ma la nostra lotta non è rivolta verso il singolo extracomunitario. I veri nemici della nostra civiltà non sono quelli che ci importunano ai semafori per lavare i vetri dell’automobile, ma stanno comodamente seduti in poltrona, portano la cravatta ed hanno la pelle del nostro stesso colore. Crediamo che tutti i popoli debbano seguire una propria via verso lo sviluppo economico, uno sviluppo separato che proceda in forma graduale e mantenga inalterate tradizioni e costumi delle diverse nazioni”.