Caro signor Rossi, la Formia Rifiuti Zero non è sua

Raphael Rossi

La Formia Rifiuti Zero è una azienda a tutto tondo, non è infatti solo deputata al servizio di raccolta differenziata, ma oggi scopriamo che offre anche altri servizi molto variegati tra loro. L’affermazione, ovviamente, ha dell’ironico, ma neanche tanto, visto che l’amministratore unico dell’azienda a totale capitale pubblico Raphael Rossi, tra i suoi mille impegni, trova comunque sempre il modo e il tempo per rispondere agli articoli di H24notizie.

Così nell’ultima replica ha ricordato che l’azienda pubblica che gestisce, “informa la cittadinanza”. E non solo in senso stretto, cioè aziendale, ma fornisce dietro il pagamento della tariffa anche un servizio di commento agli articoli che trattano della Frz e può criticare e sentenziare circa la bontà o meno delle notizie di chi invece fa informazione quotidianamente in senso più tradizionale, diciamo così, non aziendale.


Ma Frz, mentre si occupa di rifiuti, può anche fare volantinaggio, come accaduto alcuni giorni fa “a beneficio” dei propri dipendenti circa la vicenda di “Massimiliano” (nome di invenzione) del quale ora parliamo. Insomma Frz può fare tutto, e guai a criticare, puntualizzare o osservare: si rischia la denuncia. Come promesso dallo stesso Raphael Rossi al sottoscritto per aver “informato” su questo portale che la Procura di Messina indaga sulle consulenze da lui ricevute nella municipalizzata per i rifiuti di quella città (il che non significa, è bene precisarlo, che Rossi abbia ricevuto un avviso di garanzia o che sia stato rinviato a giudizio).

Ma se dalla Frz sono così capaci di informare, perché non sono state fornite informazioni così dettagliate come quelle riportate nel comunicato di risposta di Rossi, sulle circostanze del noleggio dei mezzi quando alcuni giorni fa dal Comune è stata annunciata l’apertura del bando? O perchè nulla è stato detto a proposito del caso di Massimiliano, l’operaio della società licenziato da Rossi che ha deciso di punirlo una seconda volta dopo che il dipendente è stato trasferito in carcere per pagare il suo debito con la giustizia? E perchè non ha informato che negli ultimi giorni la società sta contattando tutti i dipendenti per sapere le loro storie giudiziarie? Vuole forse licenziare anche loro? Per assumerne degli altri? Insomma tante cose restano oscure nella gestione di questo “fiore all’occhiello”, come gli ideatori lo hanno ribattezzato: la Formia Rifiuti Zero. Ciò che invece ha sempre tempo per una risposta di Rossi sono gli articoli di H24notizie. O di tutti coloro che dissentono dal mainstream di Rossi. Ma non solo come abbiamo visto quest’estate, a cavallo di Ferragosto, quando strade e quartieri turistici della città erano completamente invasi dai rifiuti e a qualche cittadino che lo faceva osservare, fu risposto in malo modo da Sindaco e assessore Marciano.

Parziale e pretestuoso, sono gli aggettivi usati da Rossi circa l’ultimo articolo che abbiamo pubblicato e nel quale si ricordava una spesa maggiore del previsto per i mezzi noleggiati dalla Frz alla Ecoservice che intanto non ha ancora commentato la notizia. Cifra che, nonostante la puntualissima risposta, Rossi non ha però ancora quantificato e dichiarato, salvo ricordare che tutti noi abbiamo risparmiato (?). Quanto è stato speso per il noleggio? Boh! Dovevano essere 204mila euro ma ancora non sappiamo quanti questi euro siano diventati visto che il periodo di noleggio – ripetiamo – doveva essere di tre mesi ed è diventato di sei. Ma comunque tutto ciò non è importante, è più importante che Rossi informi la cittadinanza circa il fatto che l’articolo è “parziale e pretestuoso”. Salvo poi aggiungere fatti che nessun cittadino – che ricordiamo paga e anche profumatamente la tariffa – prima d’ora conosceva, non fosse arrivata questa nota.

Ma il servizio di informazione non finisce qui, perché Rossi prosegue prima con una breve ma intensa lezione di giornalismo, con l’invito a rispettare la deontologia, (per cosa non lo abbiamo capito visto che repliche, precisazioni, rettifiche e persino insulti li abbiamo pubblicati integralmente, così come da Rossi ci sono arrivati) e poi si lancia in una menzogna bella e buona, ovvero quando afferma di non avere a causa nostra “alcuna possibilità di fornire spiegazioni”. A dire il vero, che piaccia o meno, i rapporti con Rossi si sono incrinati appena cominciati. Tutto bene fino a quando ha potuto liberamente osannare la propria attività affermando: “Sono capace di portare etica e trasparenza nella gestione dei beni comuni”.  E come dargli torto visto che in giro per l’Italia, spesso il suo nome è stato associato, come fatto da un movimento civico, al riscatto delle persone perbene contro il malaffare o la corruzione, grazie al rifiuto di una mazzetta quando gestiva la municipalizzata Amiat di Torino. Appena abbiamo citato la vicenda di Messina però, prima siamo stati trattati in malo modo telefonicamente da uno dei membri del suo staff, al quale chiedevamo semplicemente di parlare con Rossi per avere chiarimenti, e poi dallo stesso che ci minacciava di denunce mentre stavamo facendo domande sull’esposto alla Procura di un Consigliere comunale di Messina circa appunto la vicenda delle consulenze. Invitandoci infine ad occuparci di criminalità organizzata, ma si vede che Rossi legge siti di informazione di “stretti circondari”, come ha definito la Provincia di Latina, della quale ci occupiamo, una delle più grandi realtà infiltrate dalla criminalità organizzata, solo quando le notizie lo riguardano personalmente.

Ricordiamo infine al Signor Rossi che quando afferma: “Non vogliamo entrare in sterili polemiche con i redattori, che sembrano avere un “particolare” attaccamento alla nostra società”, che la società non è né la sua né di nessun altro, ma è del Comune di Formia e quindi dei cittadini che pagano le tasse e il suo stipendio e al massimo dei lavoratori che ci lavorano. Anche se da come si sta gestendo sia sotto il profilo amministrativo che operativo, compreso quello della comunicazione, sembra la creatura di proprietà di qualcuno. Così non è. Noi sappiamo bene come ricordano numerose pagine di relazioni di commissioni parlamentari, di Dia, Anticorruzione e altro ancora, cosa significhi il business dei rifiuti per la camorra, specie da queste parti. Dai rifiuti della centrale nucleare del Garigliano alle vicende giudiziarie della Ego Eco a Minturno, dal caso Ecocar a Gaeta che coinvolge Minturno alla discarica di Penitro a Formia, dalle indagini sui depuratori di Acqualatina all’inquinamento al porto commerciale.

Continueremo a vigilare con costanza, senza fare neanche un passo indietro, in un lavoro che certamente non è meno facile del suo. Auguriamo alla Formia Rifiuti Zero di essere una risorsa, un’esperienza positiva, un beneficio per la città. Ma invitiamo il signor Rossi a lasciarci fare il nostro mestiere senza vivere l’ansia della precisazione al giornalista, ma semmai ai cittadini utenti che vogliono sapere come vengono spesi i loro soldi Per quanto riguarda Lei, signor Rossi, continui e si limiti a fare ciò che le riesce meglio e che in molti le hanno già ampiamente riconosciuto.

 

INVIATO DAL COMUNE DI FORMIA

L’Amministratore unico “Formia Rifiuti Zero”  Raphael Rossi

In relazione all’articolo dal titolo “Frz, il futuro legato al passato: tre mesi in più di noleggio alla Ecoservice”, pubblicato sul portale H24 notizie in data 19 ottobre 2015, la Formia Rifiuti Zero informa i cittadini che il contenuto dell’articolo è parziale e pretestuoso.

In premessa, va ricordato che la Formia Rifiuti Zero ha avviato la gara per dotarsi di una flotta mezzi con un investimento di 2,5 milioni di euro.

I passaggi che hanno preparato la definizione di tale procedimento, sono stati:

  1. la verifica della fattibilità finanziaria dell’investimento, consistita nella ricerca di istituti di credito disponibili a erogare il finanziamento con numerosi colloqui e mesi di attesa. Le banche hanno preferito aspettare lo start up dell’azienda, per verificare la solidità del progetto, quindi FRZ si è trovata costretta ad optare per la soluzione del noleggio a lungo termine con riscatto, comunque con oneri coerenti con quanto previsto dal piano industriale;
  2. prima di fare un investimento di oltre 2,5 milioni, l’azienda cautelativamente ha dovuto verificare le reali necessità di attrezzature, come è normale prassi aziendale, per evitare sprechi e maggiori oneri. Per questo ha effettuato un’analisi sistematica per ogni zona e quartiere e ha disegnato il progetto di nuova raccolta per ottimizzare le risorse umane a disposizione e le future attrezzature;
  3. nel frattempo, l’azienda ha dovuto anche prendere in carico il servizio. Ha proceduto pertanto ad espletare una gara rivolta a tutte le principali aziende produttrici dei mezzi, senza tuttavia ricevere alcun tipo di offerta forse perché esiguo il tempo di nolo richiesto, sia perché soprattutto FRZ non presentava le necessarie credenziali finanziarie (essendo azienda di nuova costituzione e con capitale sociale esiguo);
  4. in mancanza di risposte dal mercato, l’azienda ha provveduto ad avviare trattative con i precedenti noleggiatori utilizzati la Latinambiente (Ecoservice e Mazzocchia) individuati a seguito di esperimento di gara, anche forte delle disposizione di legge che consentono la trattativa, dopo aver esperito gara andata deserta.
  5. dopo la trattativa è stato raggiunto un accordo con i fornitori riuscendo ad ottenere una disponibilità importante perché i mezzi forniti sono stati maggiori e, precisiamo, con costo leggermente inferiore. I riferimenti a presunti aumenti di costo, addirittura “raddoppi”, sono completamente privi di fondamento.

A tutto questo si è aggiunto il corposo lavoro amministrativo per la redazione degli atti di gara e annessi, nella massima trasparenza, come dimostra direttamente l’articolo che cita alcuni degli atti pubblicati sul sito.

Non vogliamo entrare in sterili polemiche con i redattori, che sembrano avere un “particolare” attaccamento alla nostra società, né sui contenuti espressi, né tanto meno su quelli sottointesi. Piacerebbe solo ricordare gli elementi base delle norme deontologiche che regolamentano l’attività giornalistica, anche perché non viene data alla parte interessata alcuna possibilità di fornire spiegazioni.

Ciò nonostante continueremo a lavorare per costruire una società e soprattutto un servizio per i cittadini di Formia con i presupposti di efficienza, efficacia e trasparenza che riteniamo, a solo sei mesi dall’inizio attività, aver dimostrato nonostante i problemi affrontati e queste “polemiche” saranno di ulteriore sprone a proseguire nell’attività rimanendo a completa disposizione di chi vuole essere costruttivo e corretto nei confronti della società, della città di Formia e non solo di una parte di essa.