Chiarato: “Per i giovani non solo pub, c’è bisogno di uno spazio multiculturale”

Gianni Chiarato

La “questione giovanile” è di importanza primaria per chi ritiene che il futuro di una città sia un traguardo da raggiungere con un percorso da impostare oggi. Ad oggi sembra che la più concreta delle opportunità di aggregazione che hanno i giovani della citta’ e di ritrovarsi senza un obiettivo preciso in una zona detta “la via dei pub”, ovvero lo spazio compreso a destra di Piazza Roma fino a Via Matteotti . Questa area è anche delimitata da divieto di accesso alle automobili durante le ore serali e notturne dei fine settimana , con notevoli disagi per i residenti ed è spesso teatro di violenze anche molto gravi.

Ritengo che un comune capoluogo di provincia e seconda città del Lazio non possa limitarsi a mettere quattro transenne ed invitare la propria gioventù a divertirsi alzando il gomito e poi non fare nulla per creare altre modalità di incontro e di crescita comune. Le società sportive dilettantistiche sono una risposta degna a questo bisogno e vanno sostenute come tutte le altre realtà di aggregazione e di espressione della gioventù ma restano uno strumento sociale comunque limitato.


Di fatto i giovani della città non hanno spazi opportuni dove sviluppare le loro ambizioni di cratività.

Io penso ad una multiarea polifunzionale compresa tra il vecchio Consorzio Agrario ed i Giardini Pubblici dove realizzare un grande progetto culturale e multidimensionale. Si tratta di trasformare il complesso del vecchio consorzio in un open space dove i giovani possono usufruire delle aree interno per la realizzazione di installazioni artistiche, studi per audiovisivi e di registrazione, teatri di scena e di proiezione ed una biblioteca contemporanea composta di lavagne LIM e tablet in grado di contenere migliaia di testi al loro interno.

Contemporaneamente l’area del parco Mussolini prospicente dovrà diventare un area museale artistica dove le stesse attività di arte e culturali possano trovare espressione e divulgazione al pubblico. Il tutto verra’ gestito da associazioni composte da giovani per i giovani sotto il controllo del comune attraverso i suoi uffici. Il progetto può essere finanziato sia dal Piano Locale Giovani della Provincia che dai Fondi Europei per le politiche Giovanili. Io penso fermamente che la cultura non è un rimorchio bisognoso di assistenza ma una straordinaria piattaforma di occasioni e che è in grado di sviluppare economia e ricadute sociali di notevole importanza.