Fondi, massacrato a coltellate in casa

AGGIORNAMENTO – Un massacro in pieno centro urbano, in pieno giorno. Un efferato delitto in abitazione ancora avvolto dal mistero, e che lunedì ha visto morire in maniera atroce – stando alle informazioni iniziali attinto da almeno otto coltellate assestate in varie parti del corpo – un pensionato residente a Fondi, Vincenzo Zuena.


DSCN3979Ex muratore originario di Sperlonga ma da molto tempo residente in città, 79 anni, abitava con la moglie, Alessandra Trani, al secondo piano di una palazzina al civico 207 di via Madonna delle Grazie, una delle principali arterie interne alla città. E’ stata proprio la coniuge, a rinvenirlo ormai privo di vita. Era uscita dall’abitazione per alcune commissioni quando erano circa le 16. Al suo ritorno, intorno alle 19, la drammatica scoperta. Vincenzo Zuena era a terra esanime, raccolto in un’ampia pozza di sangue lungo il corridoio, giusto a pochi passi dalla porta d’ingresso del suo appartamento. Atterrita e in forte stato di choc la donna è riuscita ugualmente a lanciare l’allarme, ma al loro arrivo i sanitari del 118 di stanza al “San Giovanni di Dio” non hanno potuto far altro che constatare l’avvenuto decesso.

DSCN3988Secondo i primi rilievi esterni, effettuati in attesa dell’arrivo del medico legale incaricato dal sostituto procuratore di Latina Cristina Pigozzo – la dottoressa Maria Cristina Setacci – fatale al 79enne è stata una serie di ferite da arma da taglio, più o meno profonde, inflittegli tra collo, spalla e fianco.  Con un’arma bianca che però non è stata rinvenuta dalle forze dell’ordine che, in massa, dal momento della scoperta hanno “assediato” via Madonna delle Grazie. Né nell’abitazione teatro dell’omicidio, né nelle immediate vicinanze.

sostituto commissario Pellegrino ed altri poliziottiPer quanto riguarda la scena del crimine, analizzata in maniera certosina dagli specialisti della polizia scientifica in forza al Commissariato locale, a quanto pare si sarebbe presentata sostanzialmente in ordine. A soqquadro, la sola camera da letto. La cassaforte di famiglia era chiusa, il portafogli della vittima verosimilmente intatto. Nessun segno evidente di effrazione, né sul portone di casa Zuena, né su quello d’ingresso alla palazzina o sulla cancellata esterna allo stabile. Solo una finestra aperta, affacciata sulla strada.

FORSE UN COLPO FINITO MALE

A condurre le indagini, coordinate dal sostituto Cristina Pigozzo, gli agenti del vicequestore Massimo Mazio e del sostituto commissario Franco Pellegrino. L’ipotesi per il momento maggiormente accreditata, è quella di un furto in appartamento finito male, con l’anziano che potrebbe aver colto sul fatto un malvivente “a lavoro” in camera da letto, l’unico dei locali dell’appartamento ritrovato in disordine. Da lì, nel giro di pochissimo, potrebbe essere scaturita la mattanza. Con il malcapitato 79enne secondo i primi accertamenti raggiunto da almeno otto fendenti. Coltellate. L’arma, come anticipato, in casa non c’era. Come non è stata rinvenuta nei ripetuti controlli, lampadina alla mano, effettuati a stretto giro direttamente in via Madonna delle Grazie da poliziotti e carabinieri della Tenenza, disseminati tra marciapiedi, auto e cassonetti dell’immondizia. Almeno in prima battuta, esito negativo.

Fondi, omicidio ZuenaOltre alla moglie della vittima, in comprensibile stato di choc, nell’immediatezza gli uomini del Commissariato di Fondi hanno ascoltato diverse persone. Da alcuni dei residenti nella palazzina – sei appartamenti in totale –, nessuno dei quali avrebbe sentito o visto nulla di sospetto, a personale ed avventori di bar e attività commerciali della zona. Al netto degli eventuali elementi utili repertati durante il sopralluogo della scientifica, per adesso, indagini in salita. Eppure, non è esclusa la possibilità di un colpo di scena: una delle telecamere degli esercizi immediatamente prospicienti il civico 207 a quanto pare potrebbe aver immortalato qualcosa da approfondire, sembra una figura maschile in solitaria, comunque per ora non necessariamente riconducibile a quanto accaduto.

“UNA BRAVA PERSONA”

Non riescono a capacitarsi dell’accaduto, i parenti e i conoscenti della vittima accorsi in via Madonna delle Grazie dopo la notizia della tragedia. Un veloce andirivieni; una moltitudine di volti affranti. “Scrivetelo, era una persona perbene, onesta”, ci dice con gli occhi lucidi uno di loro. “Ha fatto una vita di lavoro e sacrifici rivolti solo ed esclusivamente alla famiglia. Anni e anni a fare il muratore, a spaccarsi la schiena, poi qualche lavoretto anche come giardiniere. Sapeva volersi far benvolere da tutti, aveva un carattere molto mite, educato. So che si dice sempre, ma era davvero così”. A qualche metro di distanza, parcheggiata tra quelle degli altri condomini, c’è ancora la Fiat Panda rossa della vittima. Fosse uscito, probabilmente si sarebbe salvato. Nativo di Sperlonga, Vincenzo Zuena si era trasferito nella Piana da anni. Proveniva da una famiglia numerosa, era il più grande di otto fratelli. Con la compagna di una vita, Alessandra, aveva tre figli. “Era l’ultimo a meritare quella fine”, ha sottolineato un altro conoscente della vittima. “Non ci si sta capendo più niente. Dove siamo arrivati? Quando senti certe cose, ti accorgi di non essere più nella Fondi di una volta”. Un senso di straniamento e insicurezza generale, comune non solo a tutti quanti ieri si sono trovati, per un motivo o per un altro, a una manciata di metri dalla palazzina del delitto.