Scena muta davanti al giudice per i 5 pontini autori di una rapina

Il Gip del tribunale di Frosinone Pierandrea Valchera si è riservato di decidere, a seguito dell’interrogatorio di convalida andato in scena ieri, sulle eventuali misure cautelari da confermare o modificare per i 5 arrestati – tutti pontini – giovedì, perché ritenuti colpevoli di una rapina da 90mila euro – con sequestro di persona – avvenuta nel gennaio scorso all’Energas di Supino, e ora detenuti nel carcere di Frosinone.

Scena muta per il 49enne Ciro Manco – presunto basista e dipendente della ditta rapinata -, il 35enne Emanuele Mango e il 23enne Silverio Di Giorgio, ritenuti gli esecutori materiali del colpo: tutti residenti a Formia. L’unico a rispondere all’interrogatorio del giudice è stato il 33enne Pietro Gaudino di Fondi, individuato invece l’autista del colpo. Con loro arrestata anche la 39enne Veronica Mango, sorella di Emanuele, associata alla sezione femminile di Rebibbia.


I due banditi armati di pistola chiusero nel bagno alcuni dipendenti, tra cui il presunto basista, per mettere a segno un colpo da 90mila euro, prelevati dalla cassaforte, e minacciando un’impiegata. Manco, difeso dall’avvocato Michelangelo Fiorentino, Emanuele Mango difeso da Vincenzo Macari e Silverio Di Giorgio difeso da Pasquale Cardillo Cupo, i rapinatori, Veronica Mango difesa ancora da Macari e Gaudino difeso da Danilo Ciccarelli, gli autisti.

Il gip si è riservato quindi ogni decisione. All’appello manca Veronica Mango, che sarà interrogata, per rogatoria, dal gip del Tribunale di Roma questa mattina, a partire dalle 9. Infine resta il mistero della spedizione dell’intero bottino: Cinquantamila euro in contanti e 40mila in assegni che ancora mancano all’appello, e che non è escluso possano essersi già per buona parte volatilizzati.