“Just married”, affari con i clandestini in provincia di Latina

Bandiera egiziana in fiamme durante una rivolta a Il Cairo in Egitto

di Clemente Pistilli e Let 2

Avevano raggiunto un villaggio del Marocco e poi un’abitazione dove una ragazza risiedeva con i nonni. A loro avevano proposto di portare la nipote in Italia con la prospettiva di un lavoro sicuro. Costo dell’operazione, 6mila euro. Gli anziani avevano acconsentito, pagando e nella convinzione probabilmente di avere garantito un futuro o almeno un punto di partenza alla nipote. E invece non è stato così: la ragazza arriva in Italia nel mese di giugno 2014 e per lei inizia un incubo. Ma da questo episodio e da quello che ne seguirà, prenderà poi le mosse l’indagine condotta dalla Questura di Latina che ha portato, com’è noto, all’operazione Just Married.


Fatima LAMLIH
Fatima LAMLIH

IL RACCONTO DELLA VITTIMA – Comincia così il racconto fornito agli agenti della Questura di Latina da una giovane marocchina di circa 30 anni, costretta a prostituirsi e vittima di violenza sessuale segregata in un tranquillo appartamento nel centro urbano di Sabaudia. Fino in Marocco, a bussare alla sua porta ci era andata una sua connazionale, Fatma Lamlih insieme al figlio. La vittima era arrivata a Sabaudia il 26 giugno del 2014, “ospitata” presso l’abitazione di quella che diventerà la sua aguzzina in via Portogallo. La Lamlih aveva portato un po’ in giro la giovane connazionale indicandole, secondo il racconto della vittima, una serie di uomini “facoltosi” che avrebbero ben pagato eventuali prestazioni sessuali. Davanti all’ennesimo rifiuto della 30enne le maniere erano di molto cambiate. Segretata in casa e picchiata per quattro mesi, con la possibilità di uscire solo se accompagnata dall’aguzzina o dalla madre che avrebbe avuto il compito di controllare la ragazza dopo averla privata dei documenti.

Azziz AKHI
Azziz AKHI

PRIGIONIERA – La situazione precipita quando il 22 ottobre nella casa di via Portogallo arriva “Aziz” poi identificato come Akhi Azziz, classe ’89 guardiano presso un noto stabilimento balneare di Sabaudia. L’uomo ha violentato la ragazza che tra le urla aveva cercato di divincolarsi senza però riuscirci. Era poi scappata da alcuni connazionali che prima le avevano suggerito di non sporgere denuncia per poi avvisare e di fatto “consegnarla” allo stesso Aziz che l’aveva portata presso la propria abitazione dove la 30enne era rimasta per circa due mesi, subendo continue violenze. Fino al periodo natalizio quando vendendola provata il suo aguzzino l’aveva accompagnata presso un’altra connazionale.

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