Fondi, ancora malumori tra i richiedenti asilo: in gruppo da carabinieri e polizia

Un momento della protesta di ottobre in via Zara

Ancora malumori, per i richiedenti asilo della Piana di Fondi: un gruppo di migranti ieri mattina è andato a protestare prima dai carabinieri e poi dalla polizia, spola di cui a distanza sono state interessate anche Questura e Prefettura. Almeno una ventina in tutto – provenienti da una delle strutture gestite in città dalla cooperativa “La Ginestra”, quella situata in via Chiarastella -, poco dopo le 11 gli stranieri si sono presentati davanti la Tenenza di via Dalla Chiesa interfacciandosi con il comandante Ivan Mastromanno. Attraversando successivamente la città a piedi e in bici per recarsi in largo Evangelista, presso il Commissariato, dove la delegazione è stata ricevuta dal vicequestore Massimo Mazio.

Le motivazioni della “processione” dalle forze dell’ordine? Innanzitutto il cosiddetto “pocket money”, la diaria statale di 2,50 euro da riconoscere giornalmente ad ogni richiedente asilo per spese e fabbisogni non soddisfatti direttamente dai centri d’accoglienza, e che gli interessati hanno lamentato in arretrato da settembre. La medesima scintilla che a fine ottobre aveva portato decine di ospiti di altre strutture gestite da “La Ginestra” ad assediarne quasi letteralmente la sede amministrativa di via Zara.


Situazione di tensione per fortuna  ben diversa da quella di ieri, in cui sono andate in scena rimostranze pacate e ad ogni modo risoltesi di nuovo per il meglio grazie anche all’opera di mediazione delle forze dell’ordine intervenute, sia con gli ospiti che con il responsabile della cooperativa. Con gli agenti fondani che in seguito alle segnalazioni di alcuni componenti della delegazione non hanno mancato di effettuare un sopralluogo nei locali di via Chiarastella. “Problemi con il cibo”, dicevano i migranti, in particolare in relazione alla quantità. Accertamenti conclusisi senza alcun riscontro, comunque. Anzi: sotto il letto di uno dei ragazzi che asseriva di non mangiare gli operatori hanno trovato nutrite scorte di latte e riso.

Sul tavolo, ad incalzare, restava però la questione centrale e più concreta, quella del pocket money in sospeso. Pure questa risolta entro qualche ora, a quanto pare: entro i primi giorni della prossima settimana parte delle spettanze saranno erogate anche agli ospiti di via Chiarastella, così come già fatto a partire da martedì scorso, progressivamente, con gli ospiti delle altre strutture de “La Ginestra”. “Le avrebbero avute a prescindere. Fino alle lamentele, avevamo già erogato circa il 70% delle diarie, che come accade periodicamente anche nel resto della provincia, e non solo, fanno fatica ad essere liquidate a livello statale”, hanno spiegato dalla coop. Da dove hanno colto l’occasione per ribadire ancora una volta di “comprendere i disagi dei cittadini”. Aggiungendo di essere stati a loro volta “travolti”, nonostante gli sforzi dei circa 50 operatori impiegati a vario titolo, dall’emergenza migranti che ha investito la penisola e quindi la provincia.

Per una presenza in quel di Fondi negli ultimi mesi sempre più massiccia, eppure avviata – dicono dalla cooperativa – a una naturale contrazione. Fino alle scorse settimane i richiedenti asilo in carico ai centri de “La Ginestra” – la realtà che ne gestisce maggiormente il flusso nella Piana – erano 352, oggi sono 303. “Stanno terminando le procedure burocratiche relative all’accoglienza statale dei primi flussi, e quindi, ottenuto o meno il permesso di soggiorno, si stanno sfoltendo le presenze. Già per dicembre, prevediamo di scendere a 230-250 ospiti”.