La rivoluzione digitale contagia anche il credito

La rivoluzione digitale è il presente, e anche nel nostro vivere quotidiano ce ne possiamo rendere sempre più conto. Oggi, infatti, lo smartphone o il tablet sono strumenti indispensabili sia per comunicare che per informarsi, ma anche per lavorare o distrarsi nonché, tendenza in continua crescita, fare acquistionline o gestire il proprio conto e le proprie finanze.

La banca a portata di mano. Proprio su quest’ultimo punto viene in nostro supporto il sondaggio sulla Mobile Ecosystem, realizzatada Nielsen su un campione di oltre 30mila possessori di mobile connected device in 63 Paesi, che rivela come in Italia ci sia un 37 per cento di persone che dichiara di aver controllato almeno una volta negli ultimi sei mesi saldo e movimenti bancari attraverso la specifica app su smartphone o tablet. Un dato come detto in crescita, ma ancora lontano sia dalla media europea (43 per cento) che da quella mondiale (47 per cento).


Prodotti finanziari online. E nella stessa direzione va registrato il crescente successo sia dei servizi offerti dalle banche completamente “virtuali”, senza operatori allo sportello, sia dei prodotti finanziari che sono attivabili tramite Internet. Un panorama che continua ad ampliarsi, e che vede Banca Farmafactoring con il suo Conto Deposito ai primi posti della classifica delle preferenze degli italiani che sono alla ricerca di un conto deposito online affidabile e vantaggioso.

Tradizione vs innovazione. Il mercato, comunque, è ancora per certi versi “inesplorato”: in Italia, infatti, ci sono ancora delle resistenze culturali all’uso dei device mobile nella gestione del denaro, che trova una prima barriera in una sensazione di mancanza di sicurezza. Troppo legati alla tradizione dello sportello e del contatto umano, infatti, i nostri connazionali mettono in secondo piano i vantaggi innegabili – anche sui costi – dei servizi finanziari online, privilegiando invece forme più consolidate ma meno remunerative, a cominciare dai conti correnti tradizionali.

Cambiamenti di scenario. Insomma, nel nostro Paese confliggono due modalità: da un lato, ci sono i sistemi più tradizionali di gestione del denaro, che sembrano ancora sufficienti a soddisfare le esigenze della maggioranza dei cittadini, e dall’altro il mobile e Internet, che per prendere definitivamente il largo avrebbero bisogno, secondo gli esperti Nielsen, di ulteriori cambiamenti al sistema o spinte dirette che ne mostrino l’efficienza e la capacità di venire incontro a nuovi bisogni.

Un settore in crescita. Il futuro del commercio e dei sistemi di pagamento, comunque, è sempre più interconnesso, e la implementazione di nuove soluzioni provenienti dal settore fintech è uno dei principali driver di crescita della spesa dei consumatori. Gli analisti, ad esempio, stimano che la crescita dei pagamenti cashless (ovvero quelli senza contanti) potrebbe valere fino 10 trilioni di dollari USA nei prossimi 10 anni.

Nuovi interessi. E l’Italia fa parte di questa rivoluzione: a giugno scorso si contavano nel nostro Paese 29,7 milioni possessori di smartphone e 11,6 milioni possessori di tablet (Nielsen Smartphone & Tablet Report), ovvero più della metà dell’intera popolazione. A una diffusione e un’offerta di servizi mobile già strutturata, si accompagna soprattutto l’interesse dei consumatori nell’adottare pratiche evolute sia nei pagamenti che nella gestione stessa del denaro.

Un passo in avanti. Serve come accennato uno scatto in più, anche perché per ora gli italiani utilizzano i dispositivi mobile soprattutto per la ricerca di informazioni su prodotti/servizi, la comparazione di prezzi e la ricerca di promozioni o coupon. Tuttavia, c’è già chi impiega in maniera più “matura” il proprio smartphone, e soprattutto c’è una quota rilevante (e in linea con i trend europei) di italiani che si dicono pronti a pagare “cashless” e con apparecchio tecnologico in bar, ristoranti e negozi importi anche di piccolo taglio, possibilità finora limitata solo a una serie di esercizi commerciali e circuiti bancari.