L’associazione culturale di Terracina contro la determina dirigenziale

Il Municipio di Terracina

“Nella determina dirigenziale numero 1345 del 12 dicembre 2016, elementare nella sua precarietà, si legge ‘…contributo alle spese, a supporto dello sviluppo turistico, culturale, sportivo della Città’”.

A soffermarsi sull’argomento è il presidente dell’associazione culturale e di promozione turistica di Terracina, Carlo Di Meo.


“Quando le parole sono nonsense, ‘no, limits to nonsense obviously’,  significa aver perso negli anni il significato della parola ‘sviluppo’ e che, per la determina,  si pretende addirittura che si manifesti  in ben 3 settori: turistico, culturale, sportivo. In tal modo si prendono in giro tutti, cittadini e non.

Sarebbe bene cominciare riflettendo sulle parole per veicolare una ‘storia o storiaccia’, sarebbe un primo grande atto di professionalità e responsabilità verso tutti.

Addirittura questa determina è stata anche pubblicata sui giornali provinciali e il comunicato è sul sito del Comune, sito peraltro ‘scarsissimo’, obsoleto, fuori tempo, espulso dall’era internauta

Ci domandiamo il perché di questo particolare iter di render noto, con violenza morale, l’evento Christmas, sembra quasi un voler trovare una giustificazione, nascondere qualcosa, ma questa determinata è macchiata dal peccato originale: manca la trasparenza, la legalità, un concorso di idee, un avviso pubblico, insomma da dare a tutti, soprattutto alle Associazioni iscritte nell’apposito Albo comunale, la possibilità di partecipazione. D’altronde è noto a tutti che il mese di dicembre è natalizio quindi non esiste alcuna urgenza.  La res publica dev’essere gestita per tutti e non per pochi.

Non entriamo nell’esprimere un giudizio sulla manifestazione, non siamo interessati. La nostra preoccupazione è che il metodo, peraltro ripetitivo, possa essere l’apripista per l’arrembaggio dei ‘leccacalze’ al montepremi degli introiti dalle tasse di soggiorno con eventi e eventini che certamente non apportano nuovi flussi turistici.

Occorre una seria programmazione  pluriennale e non episodica individuando il prodotto che vuole il consumatore e che dovrà essere veicolato attraverso le più evolute forme di comunicazione e la cui risonanza non sia casereccia, altrimenti si arranca nella palude.

Serve la conoscenza di un mercato, cosa vuole in consumatore, il prodotto che dovrà essere veicolato attraverso le più evolute forme di comunicazione.

Individuare l’area geografica dei clienti e la cui programmazione dev’essere pluriennale e non episodica. Un piano di marketing”.