Quindici anni di processi per spostare i vasi condominiali

La Corte di Cassazione

Quindici anni di battaglie giudiziarie e ben cinque processi, due dei quali in Cassazione. E tutto per dei vasi posizionati in un cortile condominiale in una casa del centro di Fondi, in via Cavour. Questi i tratti salienti di una vicenda ora definita dalla Corte di Cassazione, con protagoniste due donne, una di 90 anni e l’altra di 65.

La 90enne, il 9 maggio 2001, sostenendo di essere la sola proprietaria di un cortile antistante la sua abitazione, sulla scorta di una divisione dei beni compiuta nove anni prima, citò davanti al Tribunale di Latina la vicina, di 25 anni più giovane, affinché i giudici condannassero la donna a rimuovere i vasi dal cortile, dichiarassero inesistenti i diritti o servitù della vicina su quel bene e le ordinassero di astenersi da ulteriori “molestie”. Una richiesta respinta dal Tribunale nel 2003, ritenendo la natura comune e indivisa del cortile, ma accolta, tra una perizia e l’altra dalla Corte d’Appello di Roma. La 65enne non si è arresa e, nel 2010, ha ottenuto dalla Cassazione l’annullamento della sentenza, con rinvio a un’altra sezione della Corte d’Appello.


E questa volta i giudici capitolini hanno respinto la richiesta della 90enne, decisione ora confermata dalla Suprema Corte, che ha anche condannato l’anziana alle spese.