Fondi, il museo fantasma nella vecchia idrovora finisce a “Striscia la notizia”

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La vecchia idrovora di Fondi e il suo museo fantasma da oltre quattro milioni di euro di finanziamenti europei a perdere, bruciati senza mai aprire i battenti, giungono anche agli “onori” delle cronache nazionali.


Quel progetto fallito senza un perché e il successivo, annoso degrado dell’area dell’impianto, risalente a fine Ottocento e tra i primi del genere in Italia, un pezzo di archeologia industriale testimone dell’epopea della bonifica, sono finiti al centro di un servizio di “Striscia la notizia” che andrà in onda tra venerdì e sabato.

Inviato sul posto dal Tg satirico di Canale 5 Charlie Gnocchi, alias “Mister Neuro“, specializzato negli sprechi di denaro pubblico e giunto presso la “Macchina vecchia di Pantano” – così è cono

sciuta l’idrovora – mercoledì pomeriggio in seguito ad alcune segnalazioni.

Segnalazioni recenti, per una storia che prende però le mosse nei primi anni 2000, quando l’allora amministrazione Parisella per intercettare una bella fetta di fondi Docup destinati ai Comuni prese la struttura, di proprietà regionale, in comodato d’uso gratuito.

Soldi elargiti per dare vita ad un centro multimediale sulla bonifica, ad una sorta di “Casa dell’acqua” con annesso museo. Ma che hanno portato ad un monumento allo spreco: quando mancava l’ultimo lotto dei lavori, l’unico cui avrebbe dovuto provvedere economicamente il Comune, da meno di 100mila euro, stop al cantiere. Dando luogo ad un progressivo disfacimento dell’idrovora appena ristrutturata a suon di milioni, di fatto abbandonata alla mercé di ladri, vandali ed agenti atmosferici senza mai neanche riaprire. Alla faccia della riqualificazione.

Nel frattempo formalmente riconsegnato a “mamma Regione”, a tutt’oggi il sito continua a restare nel più totale abbandono. E vi rimarrà chissà per quanto ancora: per ripristinarlo servono altri soldi. Che, al netto di ulteriori finanziamenti a pioggia, non ci sono.

Ed è proprio questo, con tutta probabilità, il motivo per cui continuano a cadere nel vuoto le ripetute richieste di interessamento avanzate alla Pisana dall’attuale amministrazione comunale, che si susseguono da due mandati. Richieste volte tanto a concertare una nuova destinazione d’uso per la struttura, quanto a sottolineare la necessità di una sua messa in sicurezza, stante la perdurante situazione di disfacimento e, quindi, i conseguenti pericoli per la pubblica incolumità. L’ultima bussata in ordine di tempo lo scorso marzo, nell’occasione al Commissario straordinario dei Consorzi di Bonifica Agro e Sud Pontino, Luigi Giuliano. Con lo stesso risultato degli ultimi anni. Silenzio.

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