Tutto il mondo in un giardino salentino

Se state soggiornando in Salento in un tranquillo resort con spa sulla costa ionica o adriatica, in un accogliente hotel oppure in confortevole b&b, sappiate che c’è un posto che non potete assolutamente perdervi, dove sembra che il tempo si sia fermato durante un sogno quando, immersi in una dimensione onirica, ci ritroviamo circondati da una delle più ricche ed importanti raccolte di piante, aiuole, fiori…stiamo parlando dello splendore del Giardino Botanico “La Cutura”, un’antica tenuta di campagna, trasformata dall’amore di Salvatore Cezzi, un ex bancario locale, in uno splendido giardino botanico di 35 ettari, a Giuggianello, non lontano da Otranto.

Un vero e proprio paradiso, nato incredibilmente dalla pietra, come dimostra l’origine etimologica della parola Cutura (da “cute”, pietra in salentino), unico in Italia, splendido luogo di conoscenza e ritrovo culturale, dove piacere e paesaggio si fondono e confondono in armonia, fra profumi e colori che solo la natura sa rappresentare.


Partendo dalla dimora settecentesca, cuore della tenuta, il creatore del Giardino ha trasformato l’area in una delle raccolte di piante grasse e tropicali fra le più importanti e ricche del nostro Paese, quasi 2.500 specie, a tal punto che, nel 2015, La Cutura è entrata di diritto nella top ten dei Parchi più belli d’Italia, una straordinaria classifica che si snoda da Nord a Sud alla scoperta dei più bei tesori culturali, botanici, naturalistici e architettonici.

Le meravigliose piante, provenienti da ogni parte del mondo, sono magistralmente sistemate in diverse ambientazioni allestite nella zona più antica della tenuta, chiamata proprio Borgo Vecchio, e la visita al giardino si articola in una serie di percorsi tematici, serre e culture particolari, tutte unite da un unico comun denominatore: l’incanto.

Per giungere all’imponente serra in ferro e carbonato (basti pensare all’ampiezza, mille mq per un’altezza di 16 metri) dove si trovano catalogati e protetti gli oltre 2000 esemplari di piante grasse provenienti da ogni parte del mondo, diverse per dimensione, tipologia e rarità, si seguono itinerari ombreggiati da viali di rose, ricche di sfumature colorate ed odorose, passando per giardini colmi di piante aromatiche ed officinali, agrumeti e persino un bosco di lecci (dove maestosi alberi secolari fanno da cornice a periodici e suggestivi eventi di intrattenimento, in un gioco di luci e di ombre altalenante), senza dimenticare il dolce laghetto, dove si riflettono in un’atmosfera fiabesca ninfee e papiri, alimentato da acqua piovana che viene raccolta in una cisterna all’interno della serra stessa, dove si possono ammirare, anche qui, piante acquatiche ricche di fascino, quali giacinti, bamboo ed iris.

E come non citare i quattro giardini più tradizionali, ma altrettanto significativamente unici, che già presi singolarmente sarebbero una straordinaria bellezza botanica di per sé:

parliamo del “Mediterraneo”, all’interno del quale troviamo una moltitudine di ginestre, ginepri, conifere, olearie, corbezzoli, timi e mirti dal carattere salentino;

segue quello “All’italiana”, il regno delle piante officinali, in cui ne troviamo almeno 70 specie, illustrate con pittoresche etichette e disposte in un’arabesque quasi irreale;

inebrianti profumi ci catturano nel giardino “Dei semplici”, ricco di piante aromatiche come menta, kermes, lavande e canfore, e dove, inaspettatamente, trovano casa animali d’allevamento come mucche e vitellini;

l’ultima magia è rappresentata dal giardino dal nome più misterioso, il “Segreto”, dove si trovano forse le piante più rare, come conifere nane, gordonie e agrumi particolari, e le due piccole serre che proteggono autentiche rarità come palmizi, felci, orchidee, frutti esotici ed essenze profumate.

E per concludere, non dimentichiamoci di assaporare menù raffinati nel ristorante all’interno della tenuta, il “Dejeuner sur l’Herbe”, degna cornice di gusti che arricchiscono tutti i nostri sensi, fra profumi suadenti, vedute uniche e sapori accattivanti.