Sprar, Apl: “Le accuse rivolteci sono una medaglia al valore”

“La risposta stizzita delle forze che compongono l’Amministrazione di Aprilia, sul tema dello Sprar e sui “clandestini vestiti da profughi“, per noi è fonte di giubilo.” Lo scrive in una nota stampa Aprilia in Prima Linea.

“Una vera e propria medaglia al valore, una dimostrazione tangibile del fatto che costoro sono allergici al solo pensiero di avere una opposizione precisa e puntuale ai loro sciagurati provvedimenti. Evidentemente sono stati abituati troppo bene. – continua la nota stampa – Il vederli pescare a piene mani nella retorica del più melenso buonismo ci riempie di gioia, poichè è il frutto dell’aver toccato con mano l’avversione dei cittadini all’arrivo di altri finti migranti ad Aprilia. A nulla servono i richiami agli apparati del Governo e del mondo delle cooperative, se non ad evidenziare come tale scelta sia stata dettata dalla necessità d’ingraziarsi costoro in vista delle prossime elezioni.”


“Non è cosa nuova che la maggioranza al governo della città privilegi i rapporti con le lobby rispetto a quello con i cittadini. Infatti dopo le numerose porte in faccia ricevute di recente, anche da coloro che li avevano precedentemente sostenuti, essi si trovano in uno stato confusionale e di allarme. Di conseguenza, nel tentativo disperato di guadagnare consensi, si sono consegnati mani e piedi a coloro che stanno perpetrando e pianificando l’invasione immigratoria in atto. Le nostre domande rispetto ai modi e ai tempi di adesione allo Sprar, rimangono senza risposta o meglio, le vere motivazioni sono di carettere economico/politico con buona pace delle foglie di fico dell’accoglienza e dell’integrazione, tanto sbandierate.

“I numeri che l’Amministrazione vede come ridotti e gestibili, per noi sono fonte di allarme e di preoccupazione poichè per APL già questi sono troppi. Il numero per noi adeguato è zero! Noi non vogliamo clandestini, noi denuniciamo il fiume di denaro che viene impiegato per gli stranieri mentre per i servizi di sostegno agli italiani ci sono solo le briciole quando va bene. Aprilia e i suoi amministratori potevano stare fuori dallo Sprar o meglio, esso doveva e poteva essere tema di discussione in campagna elettorale.”

“Chiedendo il sostegno ai cittadini su tale provvedimento, e regolandosi di sconseguenza al loro parere. Questa è la democrazia. Ma siccome il rischio di vedersi clamorosamente bocciati era molto grosso, l’Amministrazione ha forzato la mano. A quelli come noi non si può chiedere il silenzio di fronte alla “grande sostituzione” del popolo italiano in atto, e che vede l’abominio dello ius soli l’ultima fase di questo piano criminale. Non vogliamo dilungarci poi sul coinvolgimento in questa operazione di aziende poichè è chiaro, anche a livello nazionale, che ci sia l’intento attraverso la precarizzazione spinta e le politiche di “porte aperte”, a creare un massa di manodopera a basso costo che fa molto gola agli imprenditori.”

“Infine, una battuta anche per quel gruppo di insegnanti che non hanno trovato motivazioni migliori per fare lo sciopero della fame se non per lo ius soli. Vi consigliamo di pensare a replicare tale iniziativa per lo scandalo delle scuole fatiscenti, per gli studenti destinati al precariato o alla disoccupazione o peggio, all’emigrazione. Alle leggi vergognose come l’alternanza scuola lavoro e contro una classe politica che ha rubato il futuro di intere generazioni. Forse, sarebbe stato meglio che protestassero per questo.”