Autoparco comunale abbandonato, la denuncia di Aprilia in Prima Linea

“Quando un’Amministrazione lascia allo sbando le sue infrastrutture strategiche, dedicandosi esclusivamente a svendere e monetizzare sui servizi pubblici, succede che si arrivi al paradosso.” Lo scrive in una nota stampa il movimento Aprilia in Prima Linea.

“Infatti dove la maggioranza cerca di far puntare i riflettori, basta avere la pazienza di allargare l’obiettivo per rendersi conto della reale situazione. Ci riferiamo allo stato dell’autoparco comunale e in particolare del locale adibito alla custodia. In tale area è di recente partito il servizio di dormitorio tanto sbandierato dall’Amministrazione facendosi forte del lavoro dei volontari, mentre i custodi sono oltre due anni che lamentano gravi carenza strutturali.”


“Essi si trovano a svolgere il loro lavoro in un locale malsano, con numerose macchie di umidità e pericoloso dal punto di vista dell’impianto elettrico. Vi sono perdite visibili ad occhio nudo oppure riconoscibili dal forte odore, e l’umidità è molto vicina alla corrente elettrica. Un binomio quello tra acqua e corrente elettrica noncerto rassicurante. Non esiste alcun impianto di videosorveglianza – nonostante i denari spesi su questo argomento – della struttura che possa garantire ai lavoratori della custodia adeguata sicurezza, soprattutto notturna.”

“Non vi è nemmeno un telefono per le emergenze e i lavoratori sono costretti ad usare mezzi propri e non venendo nemmeno rimborsati. L’esiguo e insufficiente impianto di riscaldamento è una vecchia stufa elettrica vecchia di vent’anni, ma il massimo lo si raggiunge con il primario ausilio che garantisce la sicurezza della struttura e di chi vi sta all’interno cioè il cancello di entrata. Esso è rotto da due anni e a nulla sono servite le lamentele dei lavoratori per farlo riparare. La sua imponenza e pesantezza è di facile comprensione e deve essere aperto manualmente dagli operatori, in ogni condizione climatica e a qualsiasi ora della notte. Ciò pur essendo abbondantemente conosciuto dall’Amministrazione non sembra minimamente interessare. Intanto ci si pavoneggia con il lavoro altrui e si continua a vendere fumo negli occhi, mentre le strutture pubbliche cadono a pezzi e con esse la salute dei lavoratori che vi prestano servizio”