CHIMICI: TRA FEDERCHIMICA, FARMINDUSTRIA E FILCTEM-CGIL, FEMCA-CISL, UILCEM-UIL FIRMATO OGGI A MILANO UN PATTO PER IL SOSTEGNO E IL RILANCIO DELLA COMPETITIVITÀ E DELL’OCCUPAZIONE

Il contratto nazionale chimico-farmaceutico (oltre 200.000 i lavoratori interessati, impiegati in più di 3.000 imprese) scade nel 2012, ma i sindacati del settore Filctem-Cgil, Femca-Cisl, Uilcem-Uil non vogliano perdere tempo e  hanno preso di petto fin da ora  la situazione e il contesto – nazionale e internazionale – dell’industria chimica e farmaceutica, attraverso la costituzione di gruppi di lavoro e di sessioni allargate degli Osservatori ai vari livelli, che avvii un dibattito e un percorso interno per individuare convergenze sui temi centrali del lavoro, la produttività, la redditività e la sua redistribuzione, per il sostegno e il rilancio della competitività delle imprese e dell’occupazione.

Insomma un “patto per lo sviluppo” che sostenga e rilanci la competitività che – quando esistono  buone relazioni industriali – si può provare a fare insieme, imprese e sindacati. È un po’ questo il senso dell’intesa raggiunta oggi a Milano tra i protagonisti dell’industria chimico-farmaceutica – le associazioni imprenditoriali associate a Confindustria, Federchimica e Farmindustria, e i sindacati confederali  di Cgil, Cisl, Uil Filctem, Femca, Uilcem – che hanno messo nero su bianco, non solo l’impegno di riconoscersi nel già consolidato modello partecipativo di relazioni industriali (welfare contrattuale integrativo,  Osservatori nazionale e territoriale/aziendale) ma di rafforzarlo ed estenderlo, dedicando una apposita sessione di studio per  monitorare i segnali contrastanti che arrivano dal settore: la produzione che torna a crescere (+6%), calo dell’occupazione inferiore agli anni precedenti (-1,4%), ma anche livelli di attività del 6% inferiori al 2007, ricorso alla cassa integrazione che resta elevato.


Senza mezzi termini, imprese e sindacati sono d’accordo nel rilanciare –  sempre nel rispetto delle normative previste dal contratto – scelte di politica industriale utili a migliorare la competitività delle imprese (innovazione, qualità, organizzazione) e promuovere “un impegno supplementare – è scritto nell’intesa – sulla produttività del lavoro che rappresenta un elemento fondamentale della competitività”.

Soddisfazione negli ambienti sindacali per l’intesa raggiunta. “Rispetto alle sfide che ci attendono – è il commento di Alberto Morselli, segretario generale Filctem-Cgil – abbiamo la conferma che si può lavorare insieme ad un progetto che guarda al merito, ed esclusivamente a quello. Il futuro in questo settore è la ricerca, l’innovazione di prodotto e di processo, e allora – prosegue il leader sindacale – il sostegno al credito per le imprese, la defiscalizzazione degli investimenti per le bonifiche ambientali, la pubblica amministrazione efficiente, la politica industriale che guarda alla green economy, sono temi che riguardano tutti – imprese e sindacati – se si vuole tutelare sul serio il lavoro e la sua professionalità, la sua dignità”.

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