Stefano Pigolotti: “Vi spiego come gestire la rabbia”

“Le nostre emozioni sono reazioni chimiche che avvengono nel nostro cervello – spiega Stefano Pigolotti, Professional Coach – come già affermato e studiato da decenni di studi scientifici”.

A volte però capita di domandarsi come mai situazioni di pesantezza, di euforia o di altro tipo di sentimento, ci accompagnano per molto più tempo. Analizziamo in particolare la rabbia. È stato spiegato benissimo dalla neuroscienziata Jill Bolte Taylor, che si innesca come processo di stimolazione eccessiva di alcune cellule del nostro cervello per novanta secondi. Questo significa che in questi novanta secondi, il nostro cervello esprime tutta la rabbia di cui è capace. Sta a ognuno di noi, a quel punto, decidere come agire. Se si trovasse una forma personale di disinnesco, la rabbia sarebbe contenuta in quei novanta secondi.


Perché molte volte invece la rabbia, questo sentimento che dissipa la nostra energia, dura delle ore, dei giorni, o addirittura degli anni, diventando dei veri e propri incancrenimenti della rabbia verso certe persone? Ciò avviene perché ogni volta viene riprodotto l’innesco della rabbia in una sequenza senza fine, come se si vedesse sempre la stessa immagine, aggiungendo ogni volta nuovi (e disfunzionali) elementi che la rendono ancora più grande e più complicata da gestire. Il consiglio principale, quando arriva la rabbia, quindi non è quello di lasciarsi trasportare, ma di dissiparla subito, magari contro falsi bersagli. Aprire le maglie del filtro che trattiene le cose all’interno del cervello e lasciar fluire l’aspetto negativo che porta alla rabbia è la soluzione migliore. Non necessariamente l’eccesso di rabbia porta negatività, dato che consente di avere un campanello d’allarme nei confronti dei rapporti che si hanno con una persona, è il perseverare nello stato di rabbia che diventa diabolico e, a lungo andare, negativo.

La stessa Scotland Yard, la più famosa e celebrata polizia mondiale, per ridurre le aggressioni, che sfociavano anche in accoltellamenti, in aggressioni fisiche di grande portata, fino ad arrivare agli omicidi, aveva inventato il “Take 90”, vale a dire prendersi novanta secondi per far sbollire la rabbia, proprio basandosi sull’argomentazione scientifica che si citava all’inizio. Scotland Yard ha investito talmente tanto in questa campagna di sensibilizzazione che era nata la collaborazione con un rapper londinese per promuovere in uno spot di novanta secondi l’invito a mantenere la calma. Non si mantiene la calma perché non ci si arrabbia, si mantiene la calma perché si mantiene il controllo di se stessi perché si dissipa la rabbia stessa. Abbandonare la rabbia dopo novanta secondi consente di risparmiare le energie che brucerebbe la rabbia stessa, conservandole per le numerose cose belle che invece ci sono da fare.

Non basta quindi, come recita il vecchio adagio, contare fino a dieci prima di rispondere a chi ci fa arrabbiare. Specialmente se la rabbia potrebbe portare a reazioni violente. Quest’estate nella stessa Londra si è registrato un aumento di episodi criminali, e come dichiara la detective Tor Garnett “la maggior parte delle aggressioni a cui assistiamo non è una minaccia alla vita delle persone ma al loro benessere, alla loro felicità, e questo è un aspetto tanto importante quanto la prevenzione dei reati più gravi. Dobbiamo aggiornarci sul modo di prevenire l’ira.» Per spegnere il circuito neuronale della rabbia, come anche gli studi di Taylor confermano, bastano novanta secondi, che possono fare un’enorme differenza fra una reazione scomposta, e anche legalmente rilevante, e una più pacata e civile.

Stefano Pigolotti è specialista in Comunicazione Strategica di Impresa. Esperto nella creazione di procedure e attività specifiche personalizzate a sostegno delle strategie, è Personal Coach professionista con particolari attitudini per sostenere il raggiungimento del successo personale, imprenditoriale e sportivo. Dopo una esperienza universitaria come Teacher Assistant presso l’Università degli Studi di Brescia (facoltà di Giurisprudenza) e presso Università Unicusano (in ambito finanziario), abbinata ad una formazione attitudinale acquisita “sul campo” in materia di marketing e sviluppo commercialeha creato un NUOVO MODELLO FORMATIVO (www.skillsempowerment.it) che si basa sulla PERSONALIZZAZIONE dei PERCORSI EVOLUTIVI adeguando le attitudini ai compiti da svolgere.