Esposizione della bandiera arcobaleno sul palazzo comunale: l’attacco dell’ass.ne Tilt

Il Comune di Formia

Con deliberazione di giunta n. 80, in data 19 ottobre 2018, il Comune di Formia permetteva lo svolgersi dell’evento “Poesie d’amore LGBT a Formia” e la conseguente esposizione della bandiera arcobaleno”.

E’ quanto si legge nel comunicato diffuso a mezzo stampa da Francesco D’Angelis, Referente Tilt Formia.


Francesco D’Angelis, referente TILT Formia

“Ora, sorge spontaneo chiedersi, però, come mai, in totale discordanza con la deliberazione sopracitata, sulla facciata del palazzo comunale non sia esposta la bandiera arcobaleno, ma quella della pace. Non c’era, forse, una bandiera rainbow disponibile nell’intero territorio comunale? Qualcuno, forse, non è stato d’accordo? Auspichiamo che l’amministrazione, nella persona della Sindaca Villa, chiarisca quanto prima: del resto, al di là della motivazione che abbia spinto a non ottemperare a quanto stabilito in una deliberazione di giunta, ci preoccupa il fatto in sé. Possiamo aspettarci che, anche in futuro, delibere di giunta vengano stravolte dall’oggi al domani senza un perché né un passaggio nelle sedi opportune? Le deliberazioni di giunta, come quelle di consiglio, del resto, hanno un valore giuridico, oltre che politico e perciò vanno eseguite alla lettera.

La bandiera rainbow, simbolo della comunità LGBT, è totalmente differente da quella della pace: non presenta la scritta “PACE” (che troviamo sulla bandiera esposta sul palazzo comunale), la disposizione dei colori è speculare e, infine, la bandiera della pace presenta sette strisce colorate, mentre quella LGBT ne presenta sei. Ognuno dei colori della bandiera rainbow rappresenta qualcosa (rosso la vita; arancione la salute; giallo la luce del sole; verde la natura; blu la serenità; viola lo spirito).

Dunque, a ben vedersi, la bandiera GLBT, benché simbolo di una comunità minoritaria (e che come tale andrebbe riconosciuta e tutelata da Costituzione), non può considerarsi divisiva né esclusiva: le caratteristiche in essa simbolicamente rappresentate sono auspicabili all’intero genere umano, ad ogni singola persona.

Insomma: non riusciamo a spiegarci davvero il perché di tutto ciò. Rimane, però, l’incontrovertibile e discutibile dato politico: una deliberazione di giunta non viene attuata appieno, ma, nell’attuazione subisce una sostanziale modificazione che non ha ragione di esistere. Chiediamo, pertanto, che la deliberazione di giunta n. 80, approvata in data 19 ottobre, trovi piena applicazione e che la bandiera della pace sia sostituita con quella GLBT in ottemperanza alla deliberazione sopracitata”.