Circoncisione in casa: un bimbo muore, il gemello grave ma in miglioramento. Erano nati a Latina

Un bimbo di due anni è morto, mentre il gemello si trova rivoverato in gravi condizioni. D’origine nigeriana, nati a Latina e residenti con la madre nell’hinterland capitolino, ospiti di un centro d’accoglienza gestito dall’Arci a Monterotondo, erano stati da poco sottoposti a un intervento casalingo per la circoncisione.

Una pratica chirurgica per cui la madre di David e Daniel, questi i nomi dei piccoli, venuti alla luce nel capoluogo pontino all’inizio del 2017, era entrata in contatto con un medico abusivo. Un sedicente camice bianco 66enne di passaporto statunitense ma di origine libica, che secondo le informazioni rese note non era in possesso di alcuna laurea: a margine del dramma l’uomo, residente a Monterotondo, è stato arrestato dalla polizia per omicidio preterintenzionale, lesioni gravissime ed esercizio abusivo della professione.


A perdere la vita è stato David, perito per dissanguamento sabato notte, dopo che che la madre, 35enne, aveva dato l’allarme all’alba. In condizioni inizialmente molto preoccupanti il piccolo Daniel, che però nel corso delle ultime ore sarebbe in ripresa: ricoverato nel reparto di terapia intensiva pediatrica del policlinico Gemelli, come riportato dal Corriere della Sera, che cita fonti sanitarie, è “in netto miglioramento” e i “parametri vitali sono stabili”. Almeno per lui, il peggio pare passato.

“È una tragedia che lascia senza parole. Attendiamo con ansia dai medici notizie del secondo bambino”, il commento dell’Arci di Roma rispetto la morte dell’altro minore. “Aspettiamo che gli inquirenti accertino la verità. L’Arci intende, laddove fossero accertate responsabilità di persone che hanno provocato la morte del bambino, costituirsi parte civile”.