Caso di omofobia, l’appello di LEU alla comunità di Formia

“Siamo vicini a Pasquale e Michele, vittime, nella nostra città, di reiterate azioni omofobe. Abbiamo nutrito la speranza che a Formia non avremmo dovuto assistere ad atti di omofobia come quello avvenuto in questi giorni :bersaglio due persone che vivono insieme una bella e pulita storia d’amore. Un clima politico che in questo paese ha stigmatizzato quanti non si conformano ad una cultura basata sull’esclusione e la compressione dei diritti ha fatto- a nostro giudizio -pesantemente da sfondo a questa vicenda. Una circostanza sgradevole e dai toni pericolosi che parla a noi tutti e che preoccupa non poco ci invita a non limitarci a semplici attestati di vicinanza”. Lo scrivono in una nota stampa Beniamino Gallinaro e Maria Rita Manzo, referenti locali di LEU – Art Uno.

“Dobbiamo essere in grado di mettere in campo iniziative politiche e culturali che valorizzino la cultura di genere, contrastino l’omofobia e il pregiudizio e chiariscano che ogni diversità è una ricchezza. Sempre di attualità la nostra proposta – tanto per ricordarne una – di educazione sentimentale nelle scuole. Ben venga, come primo momento cittadino la manifestazione indetta a Penitro per il 27 ottobre, alla quale parteciperemo convinti.


E’ una intera comunità che deve mobilitarsi. E’ una intera comunità che deve lanciare segnali forti e rivendicare il suo essere inclusiva ed accogliente. Ognuno faccia la sua parte: singoli cittadini e cittadine, associazioni, forze politiche, istituzioni Nessuno può far finta di niente.

In questo le Istituzioni pubbliche, in primis quelle locali , hanno un ruolo importante. L’amministrazione comunale di Formia si impegni ad attivare percorsi mirati contro l’omofobia e l’abbattimento degli stereotipi coinvolgendo le scuole e le associazioni culturali; costituisca la consulta per le pari opportunità che delinei un programma quadro chiaro e condiviso di interventi sulla cultura di genere e sul contrasto all’omofobia. A tal proposito rammentiamo che nel 2016 proponemmo all’amministrazione comunale che la fece propria l’adesione al progetto di Amnesty ‘Scuole attive contro omofobia e transfobia’, convinti dell’importanza di un lavoro di sensibilizzazione delle nuove generazioni e per prevenire comportamenti deviati che ledono i diritti delle persone proprio come quelli che si sono presentati in questi giorni.

Sono questi i temi sui quali ci si caratterizza, ponendo le basi di un’azione sociale e culturale – quindi politica – chiara e priva di incertezza alcuna. Su queste cose non ci si può nascondere. Non sono consentite per noi le posizioni neutre. Una prima e semplice risposta – da parte del Comune – sarebbe l’adesione alla rete Ready contro l’omofobia e la misoginia.

Gli atti e i pronunciamenti generici di solidarietà non bastano : si ha il dovere di intervenire prontamente per creare e rafforzare quello spirito di comunità e quel senso di appartenenza che ci rende civile ed accogliente. Tutti dobbiamo essere attivi in questi processi di inclusione e siamo fiduciosi che l’amministrazione non si tirerà indietro e farà la sua parte”.