Covid-19, i casi potrebbero essere più di un milione: l’analisi

Puntuale come ogni giorno arriva l’analisi dei dati del nostro Ermete Labbadia che nell’aggiornamento odierno ci parla sia della questione locale che dei numeri reali e possibili dell’emergenza a livello nazionale.

Ermete Labbadia

Due sono le premesse importanti da fare, come al solito, prima di comunicarvi la nostra previsione aggiornata sugli azzeramenti.


Innanzitutto il sistema dei tamponi non è riuscito a rilevare tutti i casi dei positivi ma solo una minima parte.

Infatti il tasso di letalità del Covid19 per un paese con una composizione demografica come quella italiana dovrebbe essere dell’ 1,14%. Il tasso di letalità è il rapporto (la divisione) tra il numero dei deceduti e il numero di casi totali.

Quindi con 17.127 decessi registrati il numero dei casi totali non è 135.000  ma 1.502.368. Se invece consideriamo anche i decessi non apparsi nei dati ufficiali e ne ipotizziamo già 20.000  il numero dei casi totali sarebbe di 1.754.386.

Quindi non sarebbe un’ipotesi azzardata supporre che se a fine epidemia si facesse uno screening sierologico di massa troveremmo circa 2 milioni di Italiani che in un modo o nell’altro hanno contratto il Covid19. La stragrande maggioranza non se ne sarà accorta. Ed è proprio questo uno dei “problemi” del Covid19: la difficoltà di trovare gli asintomatici.

Questo significa che, anche quando vedrete tutti zero o poche unità nelle tabelle ufficiali dei nuovi positivi per regione, per almeno una quindicina dei giorni successivi ci saranno nella vostra regione da una dozzina ad un numero 10 volte superiore a quello registrato di asintomatici, che possono far ripartire i focolai.

Per questo non bisognerà  abbassare la guardia.

Non siamo quindi in un plateau, in un possibile inizio della discesa, come molte fonti anche autorevoli raccontano  ma siamo quasi alla fine della discesa per molte regioni. Ma non dimenticate che dopo la fine della discesa (azzeramenti apparenti) ci sarà una stretta galleria di almeno una quindicina di giorni da percorrere a fari spenti, senza indicazioni. Non è consigliabile avventurarsi a velocità media o sostenuta, perché il virus potrebbe arrivare improvvisamente come un camion.

Seconda premessa: la situazione è notevolmente migliorata nelle ultime settimane. Come abbiamo scritto nel punto di ieri un numero di positivi rilevato pressoché costante non deve farci presupporre una situazione stazionaria.

A differenza che nella fase centrale dell’epidemia in questo momento si riescono a fare i tamponi a buona parte del personale sanitario ad ospiti di case di riposo, anche se non hanno sintomi, e quindi così facendo sta aumentando notevolmente la percentuale degli asintomatici tra i nuovi positivi rilevati .

E poiché nelle fasi finali si andranno a scandagliare con i tamponi probabilmente anche parenti e conoscenti degli ultimi positivi trovati e poiché le indagini sierologiche che qualche regione già indipendentemente sta portando avanti faranno venire alla luce positivi asintomatici recenti a cui poi probabilmente verrà fatto un tampone, questo ci fa presupporre che gli azzeramenti ufficiali dei positivi verranno spostati più a destra nella linea temporale.

Per questo la nostra previsione di azzeramenti o poche unità si è incentrata da qualche settimana solo sui positivi sintomatici e poiché i dati ufficiali purtroppo non ci danno la distinzione tra asintomatici e sintomatici, – la nostra previsione – si basa praticamente sui nuovi ricoverati Covid nelle strutture ospedaliere.

Rispetto alle precedenti nostre analisi di qualche settimana fa, che potete vedere scorrendo la pagina  del sito http://www.inventaunfilm.it/coronavirus-aggiornamenti-statistiche-in-italia-/articoli13431,  le nostre previsioni a livello regionale sono rimaste  pressoché immutate e  possono essere così sintetizzate:

Previsione su zero o poche unità di nuovi positivi sintomatici (o in alternativa di nuovi ricoverati Covid)
Previsione aggiornata dell’8 aprile ore 10.00

Entro  pochi giorni: Molise, Basilicata, Umbria, Calabria

Intorno al 15 aprile: Abruzzo, Sardegna

Tra il 15 e il 20 aprile: Sicilia, Lazio

Intorno al 20 aprile: Valle d’Aosta,  Friuli Venezia Giulia, Puglia, Trentino Alto Adige, Marche

Tra il 20 e il 25 aprile: Toscana, Liguria, Campania

Intorno al 25 aprile: Veneto

Dopo il 25 aprile: Emilia Romagna, Piemonte, Lombardia.”