Crisi idrica e incubo dissalatori, il punto della situazione nella nota di Art Uno / LeU

“In prossimità dell’estate, e a margine di una emergenza sanitaria senza precedenti, avanza nuovamente lo spettro di un altro dissalatore. Ancora vivo il ricordo di una battaglia, per fortuna vinta, quella relativa all’ipotesi prospettata dalla Società Acqualatina, nell’occasione nefasta della crisi idrica che colpì drammaticamente la stagione estiva 2016.

Inutile sarebbe riproporre le ragioni di una netta contrarietà all’installazione di un dissalatore: sono state studiate ed analizzate e riportate alla stampa e nei tavoli della discussione politica in passato e nulla è, nel frattempo , intervenuto per farci cambiare idea e per farlo riconsiderare .


La protesta contro l’installazione dei dissalatori a Formia

Una nuova crisi idrica che potrebbe interessare l’imminente stagione estiva mette in allarme e sarà bene che ci si attivi con fermezza, i Sindaci in primis al fianco di tutti i responsabili politici per anticipare il problema, evitando interventi tampone legati all’emergenza e scongiurando ipotesi inaccettabili come la riproposizione di dissalatori.

Intanto le dispersioni continuano a perversare, costituendo la principale causa della scarsità di acqua nei nostri territori.

A che punto siamo con il recupero della rete …si procede ancora per rattoppo? E i famosi pozzi, ci chiediamo? Quali reali investimenti su tale versante sono stati realizzati? Disponiamo di una mappa degli investimenti? Domande che non trovano risposte.

E insieme a queste chiediamo, pretendendo un chiarimento , come si sia proceduto in merito al Piano di Emergenza presentato anni addietro. Un piano d’emergenza che prevedeva, tra l’altro, interventi sulle sorgenti dei quali non abbiamo notizia.

Al di là dei proclami e delle posizioni qua e là sparse, proviamo a dire all’unisono e a gran voce ‘basta’. Noi di voce ne abbiamo consumata tanta ma siamo disponibili a farlo ancora, purché coralmente si intervenga seriamente sul problema.

Ma la questione non riguarda soltanto improbabili, inaccettabili dissalatori: è molto più ampia e ha a che fare con il tema della pubblicizzazione dell’acqua e l’allontanamento dalla Società Acqualatina.

Al cittadino non basta più sentirsi dire da più parti che si è d’accordo, ma che la prospettiva, sia pur condivisibile, presenta difficltà nella sua concreta realizzazione. Non si può piu pensare di affrontare il problema con i “ma”.

Non intendiamo banalizzare: sappiamo bene anche noi che avviare il percorso per una ripubblicizzazione dell’acqua presenta ostacoli e difficoltà: le strade possibili, pur ammettendo che siano impervie, ci sono e soprattutto si ha l’obbligo di ricercarle e di percorrerle.

Il cittadino ha il diritto di uscire da questo incubo e la politica ha il dovere di adoperarsi affinché ciò realmente avvenga.Piangersi addosso non basta più: e questo vale per tutti .

La possibile crisi idrica si andrebbe a collocare all’interno di una cornice di per sé ancora molto critica e ciò non può non destare forti preoccupazioni. Dunque, bloccare l’eventuale scelleratezza di un dissalatore, certo.

E sosteniamo, da questo punto di vista, la proposta già formulata alla Sindaca di Formia di inoltrare diffida legale avverso Acqualatina, contro la possibile installazione di dissalatori nell’area del Molo Azzurra. Ci aspettiamo che ciò avvenga.

Sapendo però andare oltre e riprendendo con determinazione e rimettendo al centro, e per davvero, un iter in grado di riportare nella sfera del pubblico il servizio idrico.

Maria Rita Manzo

I Sindaci e i Consigli Comunali dei Comuni interessati hanno l’opportunità di esprimere tale volontà: lo facciano e senza balbettii. Uniamo le forze e diamo fiato alla voce della politica.

Riappropriarsi dell’acqua bene comune e collettivo è battaglia antica ma purtroppo ancora urgente. Facciamone materia di dibattito, uscendo dalla corsia delle enunciazioni. Riportiamo il tema al centro dell’agenda politica.

Siano protagonisti i Consigli comunali del comprensorio con una presa di posizione chiara e netta sul tema di inaccettabili dissalatori cosi’ come quello della ripubblicizzazione. Si ha l’impressione che il tema abbia perso la sua attrattiva e si dimentichi , strada facendo, che c’è un deliberato popolare.

La politica – a tutti i livelli –  invece, non può sottrarsi, ha l’obbligo di intervenire in maniera determinata e stringente, non può più tentennare o dilatare nel tempo soluzioni possibili”.

Così in una nota a firma di Maria Rita Manzo e Beniamino Gallinaro, il coordinamento provinciale Art Uno / LeU.