CORI, 1847: STORIA DI UN PROCESSO

La scuola media A. Massari di Cori, in collaborazione con l’Archivio Storico Comunale, è stata protagonista di un’interessante ricostruzione storica avente ad oggetto lo studio di un avvenimento veramente accaduto a Cori nel 1847.

L’indagine si è basata su un lavoro di analisi, decodifica, trascrizione e selezione di numerosi documenti d’archivio, per lo più atti processuali, preceduto da un’introduzione che dà al fatto preso in esame il giusto inquadramento storico, politico, economico e sociale.


Cori, 1847: il paese è un luogo baronale appartenente alla Legazione di Velletri, con a capo dell’Amministrazione comunale il Gonfaloniere, affiancato da un Consiglio Pubblico.

La Magistratura è composta dal Gonfaloniere e da 4 anziani, mentre il Governatore è presente come rappresentante del Senato romano e giudice delle cause gravi.

Il 14 marzo di quell’anno, a Piazza San Pietro, Cori Monte, scoppia una rivolta popolare attribuibile alla scarsità dei viveri, che ne aveva fatto lievitare i prezzi. Più di 500 persone ammutinate davanti la Chiesa al grido “Abbiamo fame! Abbiamo fame!”.

Intervengono i bersaglieri che arrestano immediatamente due uomini accusati di essere i principali responsabili della sommossa, a cui se ne aggiungono altri 15 il giorno successivo, perché trovati armati in casa e perciò imputati di aver partecipato al tumulto, per la maggior parte tradotti nelle anguste carceri segrete di Cori e, successivamente, in quelle di Velletri, mentre altri latitavano.

Durante l’interrogatorio tutti i sospettati, per lo più inquisiti sulla base di prove circostanziali e su testimonianze di passanti, dichiararono di essere estranei ai fatti: o perché si erano trovati lì per caso oppure spinti dalla curiosità, se non addirittura di non essere affatto presenti sul luogo della ribellione.

Nei giorni successivi si consuma la fase delle testimonianze, che portano alla conferma degli arresti e al trasferimento degli imputati nelle carceri di Roma, dove rimangono fino al 22 novembre quando interviene l’amnistia di Papa Pio IX che porta alla scarcerazione anche dei reclusi coresi.

[adrotate group=”3″]

[adrotate group=”2″]