Erosione costiera: “Ripascimento non basta, per salvare litorale laziale interventi strutturali”

Il problema dell’erosione della costa torna a investire le spiagge pontine, minacciando le imprese del settore balneare e turistico. A lanciare l’allarme tramite il presidente Benedetto Delle Site è Federproprietà, associazione di tutela e protezione ambientale presso il Ministero dell’Ambiente e che rappresenta i proprietari immobiliari, le imprese ed i professionisti del settore nella provincia di Latina.

“Puntualmente ogni anno si presenta lo stesso problema, che ha raggiunto ormai livelli massimi l’erosione della costa, con grande sofferenza per le imprese del settore balneare e turistico, incombe sul nostro lido e insidia con inondazioni anche la dote delle dune con la peculiare flora presente”, sottolinea Delle Site.


“Il problema non riguarda solamente le spiagge pontine ma l’intero litorale laziale – incalza il presidente di Federproprietà – tanto da costituire per la nostra Regione una vera e propria emergenza. Numerosi sono stati i singoli interventi di ripascimento, per altro costosi, che tuttavia non hanno modificato la tendenza verso l’assottigliamento di anno in anno delle nostre spiagge”.

Secondo Delle Site, “le soluzioni-tampone non sono più sufficienti, e comportano un forte dispendio di risorse economiche, occorre un piano di lungo periodo per salvare il nostro mare attraverso interventi strutturali”.

“Guardiamo ai Paesi Bassi dove è stato presentato un progetto che prevede l’utilizzo della tecnica Sand Engine, che punta a difendere l’Olanda dalle inondazioni ‘costruendo insieme alla natura’ attraverso la creazione di una penisola artificiale sul litorale a sud dell’Aja, allo scopo di fermare l’erosione del mare e fare in modo che la sabbia ‘naturalmente’ si distribuisca lungo la costa.

E’ compito dei Comuni attivarsi – conclude Delle Site – facendo rete a livello provinciale e regionale per accelerare l’azione della Regione. In caso contrario, i danni sia in termini ambientali e paesaggistici che economici saranno incalcolabili”.