Covid-19 in Italia, i dati aggiornati: Roma e Milano in leggero affanno

Ermete Labbadia, laureato in economia e commercio ma appassionato e con una tesi in statistica, continua ad accompagnare in esclusiva h24notizie.com nella lettura dei dati del contagio dell’emergenza Covid-19.

Scende leggermente il numero dei casi accertati in Italia il 13 giugno rispetto a quello del giorno precedente: 346 (393).  Ancora in discesa il numero degli attualmente positivi nella penisola: 27485  (-1512): -5,21%. Restano sotto quota 100 i nuovi decessi:78 nella giornata di ieri, compresi più di 20 frutto di ricalcoli di periodi precedenti (56 nella giornata precedente). In calo per il 69° giorno consecutivo il numero delle persone che occupa le terapie intensive: 220 (227  il giorno precedente). Il numero dei pazienti contemporaneamente ricoverati negli ospedali scende a 3747 (3893 il giorno precedente).  Il rapporto positivi/tamponi in Italia di ieri sale a 0,695% (0,556% il giorno precedente). Sale anche quello della Lombardia 2,217% (1,833%  il giorno precedente). L’indice Rt, dopo i dati comunicati il 13 giugno, sale a 0,70  per  l’Italia e a 0,75 per la  Lombardia.


Nella tabella troviamo nella prima colonna i casi accertati da inizio epidemia.Nella seconda colonna della Tabella i nuovi casi positivi accertati ieri. Le due colonne successive ci indicano la media giornaliera dei casi calcolata nelle ultime due settimane, cioè dal 31 maggio al 6 giugno e dal 7 al 13 giugno.L’ultima colonna ci indica il rapporto tra questi due valori: quindi dove il numero è superiore ad 1 vuol dire che la media dell’ultima settimana è maggiore e quindi la situazione è peggiore.Da tenere sotto controllo, per rapporto delle medie, Lazio (1,63), Lombardia (1.02) ed Emilia Romagna (1,20), anche se il continuo calo di persone contemporaneamente ricoverate negli ospedali anche in queste regioni è confortante.

Nel grafico vediamo l’andamento delle medie giornaliere dei casi accertati nelle ultime tre settimane nelle province di Milano, Torino e Roma.Si nota una maggiore difficoltà di abbassare la curva epidemiologica nelle grandi città e nelle loro aree adiacenti rispetto a province con capoluoghi meno abitati o con meno densità abitativa. Nel caso di Roma l’aumento dei casi accertati non è collegabile alle riaperture del 4 maggio, 18 maggio o 3 giugno ma ad un focolaio sviluppatosi da qualche giorno nell’ IRCCS San Raffaele La Pisana a cui se ne è aggiunto  un secondo, rilevato in un palazzo occupato a Garbatella.