Esondazioni, allagamenti, tragedie sfiorate: “Disastro annunciato, ora la Procura” – VIDEO e FOTO

L’ultima ondata di maltempo è tornata a mettere in ginocchio il Sud pontino, e in particolare la vasta area compresa tra Formia, Gaeta e Itri. Facendo sfiorare a più riprese la tragedia, come del resto già accaduto in diverse altre occasioni. Non c’è scappato il morto solo per qualche congiuntura fortunata: l’azione del caso, unita alla prontezza e all’abnegazione di chi è intervenuto nelle operazioni di salvataggio, a partire da diversi comuni cittadini.

Di sicuro, la conseguenza maggiormente eclatante (e pericolosa) del nubifragio che si è abbattuto tra sabato e domenica è stata l’esondazione del Rio Pontone, che attraversa proprio i territori dei tre Comuni citati in apertura. Un torrente che negli ultimi otto anni è straripato tre volte. E che nel 2012 fu letale: le sue acque fuori controllo tolsero la vita a un’82enne formiana. In un agghiacciante gioco di corsi e ricorsi il marito della donna, Giuseppe, domenica mattina ha rischiato di annegare, venendo salvato solo in extremis da quella furia liquida e fangosa che aveva travolto la sua abitazione.


“Per qualche giorno non potrà fare rientro a casa” spiega il sindaco di Formia Paola Villa. L’impianto elettrico è completamente saltato, i servizi igienici sono da ripristinare. “Ma sarà ospitato e coccolato in uno degli appartamenti allestiti dalla Caritas e seguito dai nostri servizi sociali. Dalle sue parole tanta la paura e tanti i ricordi di sua moglie che in quel maledetto torrente ci ha perso la vita”. Non l’unica persona a rischiare la vita, l’anziano.

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L’emergenza-Pontone è scattata intorno alle 6, investendo una moltitudine di abitazioni e attività. Un disastro, in termini di danni. E, cosa ancor più degna di nota, rischi altissimi per l’incolumità dei tanti trovatisi nell’area circostante. Ore di lavoro no stop, per i vigili del fuoco e per i volontari della protezione civile. Senza contare i numerosi residenti che si sono armati di mezzi di fortuna per spingere via acqua e fango. Tra questi ultimi, anche il deputato gaetano Raffaele Trano: “Era un disastro ampiamente annunciato”, ha sbottato inviperito per la situazione drammatica. “Sporgerò denuncia alla Procura della Repubblica”. Un’anticipazione corredata da accuse alle istituzioni preposte, accusate di annose sordità. Ulteriori accuse in tal senso a parte delle istituzioni vengono poi da Cosmo Mitrano, sindaco di Gaeta.

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“Fortunatamente tutte le famiglie coinvolte stanno bene, ma hanno visto i loro beni completamente distrutti”, ha evidenziato domenica sera il sindaco di Formia. “Il Rio di Itri, che sono nel tratto finale prende la denominazione di Rio Pontone, di competenza dei 3 comuni di Itri, Gaeta e Formia deve vedere assolutamente un coinvolgimento deciso di risorse finanziarie da parte sia provinciale che regionale. A mio avviso ciò che si è riuscito a fare nei mesi scorsi su Rio Santa Croce, dove un progetto di messa in sicurezza provinciale ha visto l’avallo bipartisan dei consiglieri regionali, La Penna e Simeone, e quindi ha ottenuto un primo finanziamento di 2.500.000,00 di euro, potrebbe e dovrebbe succedere a Pontone. I tre comuni di Gaeta, Itri e Formia utilizzando la risorsa ministeriale appena arrivata di 300.000,00 euro approdassero subito ad un progetto esecutivo-definitivo per poi avere un finanziamento regionale per realizzarlo. Questa è la via più veloce e sicuramente più reale per arrivare ad una soluzione. Oggi si è sfiorata la tragedia di nuovo, siamo amministratori e non dobbiamo sottrarci dalle responsabilità che abbiamo, pertanto dobbiamo essere aiutati da chiunque rappresenti questo territorio per arrivare a mettere in sicurezza questo torrente”.

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