Oggi alla Torre di Mola la seconda iniziativa della rassegna ‘Formia incontra’

Appuntamento oggi, 19 settembre, alle ore 18,30 alla Torre di Mola, la seconda iniziativa di “Formia Incontra” organizzata dall’Associazione Sinus Formianus in collaborazione con Koine’ Salotto Culturale e con il patrocinio del Comune di Formia

E’ prevista per oggi, domenica 19 settembre, alle ore 18,30 alla Torre di Mola,a Formia, la seconda iniziativa di “Formia Incontra” organizzata dall’Associazione Sinus Formianus in collaborazione con Koine’ Salotto Culturale e con il patrocinio del Comune di Formia.

La presentazione del libro “Molise Criminale” ha come protagonista l’autore Giovanni Mancinone, intervistato dalla giornalista Graziella Di Mambro. Intermezzo musicale di Laerte Scotti.


“Molise criminale” con sottotitolo “Quello che gli italiani non sanno su un crocevia di affari, omicidi, armi, droga, terroristi e latitanti” Rubbettino editore 2021, pagine 194, euro 16.

Non fermatevi al titolo che si identifica con una piccola regione. “Molise criminale” è un modo per indicare un luogo che è simile a tanti altri. E allora si potrebbe dire Lazio criminale, Lombardia criminale o Calabria criminale: non cambierebbe nulla. Quello di Giovanni Mancinone, è un libro zeppo di episodi che si susseguono e si intrecciano con il vissuto di tante persone che vivono in luoghi diversi in Italia, a Roma o Milano, ma anche in molte capitali del mondo fino a Bogotà in Colombia sulle tracce di Salvatore Mancuso Gomez, il più grande trafficante al mondo di droga e capitali sporchi. Tonnellate di polvere bianca spedite ovunque e centinaia di milioni di denaro portati a spasso per il mondo da personaggi anonimi dentro i borsoni in pelle. E può succedere che, anche la possibilità di essere intercettati dalle forze dell’ordine, diventi un rischio calcolato. Lo hanno messo in evidenza in una importante indagine gli agenti dello SCO di Campobasso guidati da un combattivo ispettore di polizia, un sostituto procuratore attento e un giudice rigoroso. L’indagine partita dal capoluogo molisano, è passata per Reggio Calabria ed è arriva a Roma. E dalla capitale, il lavoro silenzioso dei poliziotti, si è sviluppato su molte direttrici: Londra, Madrid e le capitali della Colombia, del Venezuela, dell’Argentina e degli Stati Uniti. Il lavoro evidenzia che il referente italiano di Salvatore Mancuso Gomez, è un romano e la sua famiglia che per anni hanno rifornito le piazze dello spaccio del Lazio e della Campania anche durante i momenti di detenzione. Ma attenzione “Molise criminale” è un archivio di fatti raccontati in punta di penna sugli episodi di cronaca che hanno varcato anche i confini nazionali: sindaci e avvocati uccisi in circostanze particolari; fabbriche svuotate e femminicidi consumati in modo atroce e tra questi quelli commessi a Ferrazzano nell’aprile del 2005 da Angelo Izzo che ora è detenuto in un penitenziario del Lazio e che nel 1975 si era macchiato, insieme a Gianni Guido e Andrea Ghira, del sequestro e di Rosaria Lopez e Donatella Colasanti stuprate e torturate a morte in una villa del Circeo; l’eolico, i rifiuti e gli affari illegali. E a chi non lo sa Mancinone, racconta l’arresto del ministro Tanassi per tangenti e la presenza di Vito Ciancimino a Rotello in provincia di Campobasso. Tutto il resto lo scoprirete voi leggendo un libro di cronaca scritto come ai vecchi tempi, forte nei contenuti e rispettoso delle persone e dei minori.

Questo il testo riportato invece nella controcopertina: “Quante storie poco edificanti nasconde questo piccolo territorio dell’Italia di mezzo che, dopo aver trascorso qualche anno in purgatorio, perché cooptato nella lista delle regioni in crescita economica, è stato retrocesso nelle zone dell’inferno del Sud sempre più povero e isolato… Un concetto chiaro sul Molise di oggi che affonda le sue radici nel passato”.

A firmare la prefazione è Salvatore Calleri, presidente della Fondazione Caponnetto che dopo aver letto Molise criminale dice fra le altre cose: “… Molti si chiedono con stupore: ma davvero in Molise c’è mafia? Eh sì, proprio in Molise c’è anche la mafia. Leggendo questo libro, si comprende bene la portata di questa presenza. Altri si chiedono ancora: è mai possibile una così vasta attività criminale? Ahimè, a dire il vero non esiste regione d’Italia e d’Europa in cui non si debbano fare i conti con l’attività dei clan mafiosi, naturalmente ognuno con un grado diverso e forme differenti di radicamento. Il problema in sostanza c’è, quindi bisogna conoscerlo e affrontarlo aiutando così il Molise a vaccinarsi dalla mafia…”

Giovanni Mancinone (Castelmauro 1951), giornalista. Prima di entrare in Rai, dove ha ricoperto il ruolo di vice caporedattore nella redazione della Tgr del Molise, firmando centinaia di servizi per il Tg1, il Tg2, il Tg3, Rainews24, Gr1 e Gr2, ha scritto per «l’Unità», «Paese Sera», «Rassegna Sindacale» e «Il Tempo». Ha diretto «Il Chimico Professionista», «Molise Oggi», «Molise Insieme» e altri periodici sia in Molise che nel Lazio. Nella sua carriera professionale si è occupato dei fatti più scottanti di cronaca che si sono verificati in Molise prestando molta attenzione alle tematiche sociali e ambientali. Tra le inchieste più importanti arrivate in cronaca, l’Operazione Mosca che ha portato alla scoperta di un traffico di rifiuti industriali provenienti da sette regioni che venivano scaricati sulla costa molisana. Questa attività investigativa è stata la prima in Italia sullo smaltimento illegale di scarti industriali vero e nuovo grande business per la criminalità organizzata.