Fondi, bacchettata sui consigli “troppo lunghi”: l’opposizione scrive al Prefetto

Nel panorama politico fondano si riaffacciano le tensioni. Con i consiglieri comunali d’opposizione che puntano il dito contro il dirigente Bonaventura Pianese, ‘colpevole’ nei giorni scorsi di aver richiamato formalmente “gli amministratori (…) al rispetto dei tempi di intervento nelle sedute del consiglio”, come scritto in una lettera a firma dello stesso ed indirizzata al sindaco Beniamino Maschietto, al presidente dell’assise e al segretario generale (QUI il documento della discordia a nota della discordia).

Il prefetto di Latina

Un intervento, quello del dottor Pianese, che gli esponenti della minoranza consiliare definiscono in blocco “un atto gravissimo e lesivo della dignità e integrità del consiglio comunale e dei suoi componenti”. Motivo per cui Franco Cardinale, Francesco Ciccone, Tiziana Lippa, Stefano Marcucci, Luigi Parisella, Salvatore Venditti e Luigi Vocella hanno preso carta e penna per scrivere al Prefetto di Latina, al primo cittadino, al presidente del consiglio, al segretario generale, al Nucleo tecnico di valutazione e al presidente della commissione consiliare Trasparenza.


Tutto è iniziato nel corso del consiglio del 15 settembre, seduta durante cui il presidente Giulio Mastrobattista ha dato lettura della nota sottoscritta dal dirigente, tra i presenti in aula. Nel documento, relativamente al costo del servizio di trascrizione delle sedute del consiglio, aumentato di 800 euro rispetto al capitolo di spesa, Pianese diceva testualmente: “Lo scrivente esprime alle SS.LL. preoccupazione per il contenimento della spesa e chiede di intervenire, comunicando e richiamando gli amministratori di ogni rappresentanza politica, al rispetto dei tempi di intervento nelle sedute del consiglio comunale”. Per poi invitare tutti “al rispetto del contenimento della spesa di gestione, parimenti per le riunioni delle commissioni consiliari e per le sedute straordinarie del consiglio comunale, riducendole al minimo necessario”.

Ed ecco dunque la reazione dell’opposizione, inviperita: “L’intervento a gamba tesa del dirigente è a nostro avviso increscioso, lesivo dell’etica e della dignità di un’amministratore comunale quale rappresentante della collettività, la sua azione mina pesantemente l’istituzione consiglio, quale massimo organo elettivo ed espressione diretta della rappresentanza costituzionale e democratica dei cittadini”.

A margine, come accennato, per manifestare il loro disappunto tutti i consiglieri di minoranza hanno dunque sottoscritto un documento, inviato in primis al prefetto Maurizio Falco (QUI il testo integrale). “Quanto accaduto – commentano gli scriventi – dimostra palesemente un comportamento che esorbita le normali prerogative e funzioni del dipendente pubblico, e rappresenta una gravissima ingerenza compiuta ai danni ed all’immagine del consiglio comunale e dei suoi componenti, eletti democraticamente”. Per questo l’opposizione chiede a gran voce “un provvedimento di censura, unito ad un’eventuale sanzione disciplinare nei confronti del dirigente in questione”.