FONDI: IL CIRCOLO “LA GINESTRA” DI LEGAMBIENTE DENUNCIA GLI SCOLI DI UNA LAVANDERIA IN UN CANALE DI ACQUA PIOVANE

*Federica Prota*

In relazione alla diatriba sorta dopo la denuncia di Legambiente sul presunto inquinamento di falde acquifere, interviene nel confronto il circolo di Fondi, “La Ginestra”, per bocca della sua responsabile, Federica Prota, neo presidente da qualche mese.

“Il caso del possibile inquinamento del canale in località Lagurio nasce nel 2010 da un esposto da parte di alcuni agricoltori della zona di via San Giovanni i quali denunciavano lo scarico di liquame  all’interno del canale da parte di una lavanderia industriale sita nelle vicinanze. Alleanza Fondana parla, da li a poco, di inquinamento della “fonte” Azzurra – che altro non è che un pozzo artesiano realizzato per l’imbottigliamento dell’acqua di falda – che viene attualmente utilizzata per l’approvvigionamento di acqua potabile da parte di numerose famiglie. Partono le prime analisi ma non nel canale di scolo: vengono effettuate, infatti, analisi alla cosiddetta fonte che risulta non inquinata. Nel luglio scorso alcuni agricoltori, non vedendo alcuna attenzione da parte dell’amministrazione al reale problema da loro posto, e cioè sull’inquinamento del fosso e non della fonte, contattano il circolo locale Legambiente che provvede, in accordo con la sede regionale, ad effettuare un nuovo esposto alle autorità competenti; da ciò scaturiscono le nuove analisi dell’ARPA da cui risulta “un forte inquinamento di origine organica e una elevata presenza di Tensioattivi Anionici (MBAS)” all’interno del canale. Nei giorni a seguire sia l’amministrazione comunale sia le varie forze politiche intervengono sul caso trascinando l’attenzione su chi è stato il più bravo ad accorgersi prima degli altri della situazione da tenere sotto controllo e, soprattutto, mettendo ancora una volta in dubbio la potabilità dell’acqua della “fonte””.


“Anziché discutere su chi è stato il “primo della classe” l’amministrazione e le forze politiche impegnate in questo sterile dibattito dovrebbero affrontare il vero problema e cioè verificare le autorizzazioni amministrative – gli eventuali scoli della lavanderia industriale nel canale non potrebbero essere autorizzati dal momento che si tratta di un semplice canale di scolo delle acque piovane – ed urbanistiche verificando l’eventuale natura abusiva dello stabile – conclude Federica Prota- Creare falsi allarmismi sulla potabilità dell’acqua della cosiddetta fonte di Lagurio e distogliere l’attenzione dei cittadini sul reale problema di inquinamento di una zona ad alto impiego agricolo non giova ai molti fondani che ogni giorno scelgono di contribuire nel loro piccolo alla salvaguardia della natura decidendo, tra l’altro, di non comprare acqua in inquinanti bottiglie di plastica”.

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