Fin quando posso tenere le gomme della macchina?

Quando si parla di sicurezza della nostra macchina, gli aspetti da valutare sono molteplici e di tutti di rilevante importanza. È inutile negare, tuttavia, che la tenuta in strada del veicolo sia uno dei cardini imprescindibili quando si parla di sicurezza stradale. E gli pneumatici, di conseguenza, assumono un ruolo prioritario in questo ambito.

Molti automobilisti, però, non sono in grado di comprendere quando sia il momento di effettuare la permuta delle proprie gomme, correndo dei rischi non di poco conto per la loro incolumità e quella delle persone che trasportano a bordo. La manutenzione dello pneumatico, quindi, dev’essere costante ed accurata, in quanto l’usura dello stesso può essere causata da diversi fattori come le abitudini o condizioni di guida, etc. etc.


I segnali che ci indicano la necessità di sostituire gli pneumatici

È buona norma verificare lo “stato di salute” delle nostre gomme almeno una volta al mese, mettendo in atto alcune piccole operazioni volte a verificarne l’effettivo stato di usura. Esistono, però, alcuni casi in cui è del tutto evidente che le gomme debbano essere sostituite tempestivamente, perché il loro stato di conservazione non consente di mettersi al volante in una condizione di ragionevole sicurezza.

La maggior parte degli pneumatici è dotata di indicatori di usura che diventano visibili nel momento in cui la profondità del battistrada è inferiore ad 1,6 mm, il limite che garantisce una guida sicura: quando questi indicatori si attivano, nella maggior parte dei casi si rende indispensabile la sostituzione delle gomme.

Un altro “alert” che siamo ormai prossimi alla permuta dei nostri pneumatici lo si evince quando i profili di usura sono irregolari: in questo caso è indispensabile controllare i battistrada e verificare, oltre allo stato di salute delle gomme, che non vi siano presenti altri problemi nella nostra autovettura.

Un chiaro ed evidente segnale che lo pneumatico debba essere necessariamente sostituito, poi, è costituito dalla presenza di un rigonfiamento o di una bolla, situazione in cui non bisogna in alcun modo temporeggiare e procedere alla montatura di un nuovo set di gomme. Lo stesso dicasi, per quanto ovvio, per gli pneumatici lacerati o danneggiati in modo evidente.

Gomme invernali, estive o quattro stagioni: pro e contro

Molti soggetti consigliano di sostituire gli pneumatici raggiunti i 5 anni di vetustà, ma devono essere tuttavia cambiati in base anche alla percorrenza chilometrica e all’utilizzo, frequente o meno, dell’autovettura. Chi sfrutta il veicolo quotidianamente per recarsi al proprio posto di lavoro, ad esempio, dovrebbe sostituire gli pneumatici una volta percorsi i 30/40000 chilometri.

Prima di sostituire le gomme della macchina pensate a 1001 pneumatici per risparmiare sul costo degli pneumatici, scegliendo quello che faccia realmente al caso vostro in base allo stile di guida e all’utilizzo dell’autoveicolo. In molti si chiedono quale sia l’opzione migliore tra le cosiddette “quattro stagioni” o la sostituzione delle gomme in inverno e estate. Una risposta univoca, in tal senso, non può certo esistere, anche perché è decisamente soggettiva.

La durata degli pneumatici estivi e invernali, infatti, è di circa 5/10 anni, anche se, per quanto ovvio, devono essere sostituiti se si verificano uno dei casi già esplicati in precedenza (ad esempio profondità battistrada superiore ad 1,6 mm), anche se implicano che ogni 6 mesi circa, in concomitanza con l’avvento della stagione più calda e più fredda, debbano essere sostituite da un gommista professionista.

Una scocciatura per molti automobilisti che ripiegano per le gomme 4 stagioni, utilizzabili durante l’intero arco dei dodici mesi. Lo svantaggio di queste gomme, per quanto ovvio, riguarda l’usura: essendo utilizzate in qualsiasi parte dell’anno, si deteriorano più velocemente rispetto alle gomme estive e invernali.