Caro energia, distributori a secco e scaffali semi vuoti

Come dice più di qualcun con una sottile vena ironica: non ci bastava il Covid, ci voleva anche la guerra in Europa e nel mezzo, in casa nostra e non a qualche migliaio di chilometri di distanza, tutti fanno i conti con la vita reale.

Una vita reale che passa da un’economia molto turbolenta, dagli aumenti dei costi dell’energia con il caro bollette che sta mettendo in serie difficoltà le famiglie e soprattutto alcuni settori produttivi, e tutto ciò che ne comporta.


Nel fine settimana è bastato l’annuncio di un possibile sciopero nazionale degli autotrasportatori a portare le persone in tutta Italia e anche nel territorio pontino a prendere d’assolto i distributori di benzina e i supermercati.

File ai distributori e alle casse dei negozi che in parte erano accreditate come il rischio che un possibile blocco nazionale della filiera del trasporto potesse creare problemi di approvvigionamento, ma che in realtà ha avuto solo un risultato: rimembrare le scene di inizio lockdown quando dagli scaffali dei supermercati sparivano lieviti e farine.

Questa volta la situazione si è in parte trasformata, con alcuni distributori di carburante che hanno dovuto mettere fuori servizio le proprie pompe, poiché rimaste a secco e alcuni prodotti nei supermercati leggermente scarsi, tipo il latte a lunga conservazione e le farine.

Eppure lo sciopero, ammesso che parta su larga scala, non sembra somigliare a un blocco dei mezzi pesanti. Dall’altra parte, la guerra in Ucraina che pure sta turbando le nostre vite per la vicinanza emotiva con il popolo coinvolto, per ora non impatta sulle riserve dei prodotti, ma tutt’al più sul prezzo di alcuni di questi ma nel medio o lungo periodo.

Pertanto, anche chi diceva che i rifornimenti improvvisi delle famiglie fossero dovuti al timore che potessero aumentare i prezzi in modo esponenziale nelle prossime settimane, c’è anche da dire che basta saperne un minimo di economia per capire che più c’è richiesta di un prodotto e più il prezzo di quel materiale sale in modo anche speculativo e incontrollato. Senza considerare che, almeno sui carburanti molto probabilmente nei prossimi giorni potrebbe arrivare un taglio della tassazione a livello nazionale.

Tutto questo mentre il prezzo di benzina è gasolio è alle stelle, ben sopra i 2 euro al litro, quello del metano anche si è alzato tantissimo e inizia anche l’ascesa del gpl che fino a pochi giorni fa non era stato preso di mira dalle speculazioni del mercato.