Chiaia di luna, archiviata l’indagine su Vigorelli

Archiviata dalla Corte dei Conti l’inchiesta a carico dell’ex sindaco di Ponza, Piero Vigorelli, accusato per la mancata apertura della spiaggia di Chiaia di luna, ipotizzando un danno erariale da 1,3 milioni di euro.

L’archiviazione è stata disposta “in quanto non sono emersi elementi idonei a comprovare utilmente in sede di giudizio la sussistenza di irregolarità amministrative e/o condotte anti doverose”.


Le indagini erano partite all’inizio di dicembre 2021 e, oltre a Vigorelli, avevano portato ad essere accusati di danno erariale anche l’ex commissario prefettizio Agata Iadicicco, l’ex dirigente comunale dei lavori pubblici Antonino Feola, detto Bixio, e l’ex vicesindaco Giosuè Coppa, poi deceduto.

La Procura contabile aveva sostenuto che sulla falesia di Chiaia di luna c’erano stati interventi di mitigazione del rischio, consistenti nell’apposizione di reti, finanziati dal Ministero dell’Ambiente, che il collaudo e i certificati di agibilità indicavano che la spiaggia poteva essere aperta e fruibile al pubblico, che l’ex sindaco Rosario Porzio, sulla base di quelle certificazioni, con un’ordinanza sindacale aveva riaperto la spiaggia per alcuni giorni a fine luglio 2011, ma che sbagliando, nel novembre 2011, il commissario prefettizio, d’intesa con il dirigente dei lavori pubblici, aveva richiuso la spiaggia per motivi di sicurezza.

Una decisione quest’ultima confermata dal sindaco Vigorelli nel luglio 2012 e tuttora in vigore.

Vigorelli e gli altri indagati hanno però dimostrato che l’apposizione delle reti non eliminava il rischio frane e che il collaudo e i certificati di agibilità erano stati redatti dai consulenti della ditta che aveva eseguito i lavori.

La Procura contabile aveva sostenuto anche che l’Autorità di bacino e il Pai, il Piano di assetto idrogeologico, fossero semplici attività di pianificazione, e che dunque era nella piena disponibilità del sindaco emanare un’ordinanza di apertura della spiaggia, non essendo questa subordinata all’autorizzazione preventiva del Pai.

L’ex sindaco Vigorelli, difeso dall’avvocato Giacomo Mignano, ha invece precisato che ben tre leggi, tra il 1989 e il 2006, hanno stabilito che “le disposizioni del Piano di bacino approvato hanno carattere immediatamente vincolante per le Amministrazioni e gli enti pubblici”.

E dunque che se il Pai ha classificato un’area ad alto rischio soltanto il Pai può stabilire se eventuali opere hanno cancellino il rischio in modo definitivo e duraturo, aggiungendo che in assenza di ciò un’ordinanza sindacale di riapertura della spiaggia è un atto illegittimo e temerario.

“Se danno erariale c’è stato, questo è avvenuto con gli interventi di apposizione delle reti risultati del tutto insufficienti se non addirittura inutili, come il Pai ha documentato negando per ben tre volte al sindaco Vigorelli la deperimetrazione del rischio a Chiaia di luna”, ha evidenziato la difesa.