Irpef Lazio, il Partito Comunista attacca: “Con Mitrano al bilancio addizionale alle stelle”

“Dopo pochissimi giorni dalla nomina dell’ex sindaco di Gaeta Cosmo Mitrano a membro del Comitato regionale di controllo contabile della Regione Lazio, è giunta la notizia di un probabile aumento dell’addizionale Irpef, l’imposta regionale sugli stipendi dei dipendenti e dei pensionati dall’1,73% al 3,33%. Aumento confermato e ratificato ieri mattina dal voto in Consiglio Regionale, portando la Regione Lazio al primo posto per i redditi tra i 15.000 e i 50.000 euro con l’aliquota più alta d’Italia. Questo significa che su un reddito di 23.000 euro (reddito medio della Regione Lazio), dipendenti e pensionati subiranno un’ulteriore tassa di 400 euro circa”. Lo scrive in una nota la sezione ‘Mariano Mandolesi’ del Partito Comunista.

“Il tutto avviene in piena crisi finanziaria con il carovita alle stelle, gli aumenti dell’energia, dei prodotti alimentari e di tutti i servizi come quello della sanità, dove il cittadino si trova sempre più spesso obbligato a ricorrere alla sanità privata di fronte al dilatarsi dei tempi d’attesa di quella pubblica, sempre più affossata dalle politiche liberiste sostenute dai governi di cdx e cds alternatesi alla guida della Regione Lazio”.


“Sembra di vedere un film già visto in piccolo nella nostra città, un film iniziato circa 11 anni fa con l’elezione di Mitrano a sindaco e l’aumento al massimo di tutte le imposte comunali con la conseguente accelerazione dello spopolamento cittadino che ha visto scendere la popolazione sotto i 20.000 abitanti per la prima volta dopo oltre 60 anni, con oltre 1000 cittadini persi in 10 anni, e moltissimi altri emigrati se si conta che i dati sono falsati dall’acquisto e l’intestazione di molte seconde case estive da parte di molti non residenti”.

“Non ci stupiremo a questo punto se la prossima edizione di Favole di Luce sarà allestita al Colosseo, tutto bello illuminato e magari perché no, con una fontana danzante al centro, ci auguriamo però che questa volta i cittadini della Regione Lazio a differenza di quelli di Gaeta, capiscano per tempo il pericolo incombente e scendano in piazza non per ammirare le luminarie, bensì per protestare contro politiche ingiuste sempre più a favore di pochi e a discapito della maggioranza della popolazione. In quel caso ci troveranno al loro fianco, come sempre è avvenuto in questi anni quando la cittadinanza gaetana ha deciso di alzare la testa e opporsi alle ingiustizie perpetuate dall’amministrazione comunale”.