25 aprile, a Formia non si suona “Bella Ciao” e monta la polemica

La polemica monta sui social, viene ripresa da diversi media locali, finisce sui giornali e diventa di dominio pubblico, ma dal Comune, il sindaco non ci sta e rilancia.

Nel giorno della Liberazione dal nazifascismo, proprio le vicende legate al 25 aprile finiscono per innescare polemiche. Secondo quando emerso a margine dell’evento commemorativo e riportato attraverso i social, qualcuno avrebbe chiesto al corpo bandistico di non suonare il brano della Resistenza “Bella Ciao”. 


Dal Comune, il sindaco Gianluca Taddeo, nella nota ha provato a precisare come la banda cittadina ha “liberamente applicato un protocollo istituzionale, suonando brani ordinariamente eseguiti durante le celebrazioni istituzionali della Festa della Liberazione”. Ma non solo, sempre il primo cittadino se l’è presa anche con le opposizioni, accusando: “i consiglieri di opposizione, che polemizzano per la mancata esecuzione di “Bella ciao”, non erano presenti  avendo ritenuto di non partecipare alle celebrazioni odierne, né in chiesa, né durante il corteo, né in piazza alla deposizione della corona in onore dei caduti”.

Accuse pesanti, invece, quelle mosse da Sinistra Italiana che, tramite una nota a firma di Giuseppe Bortone, parla di Disposizioni censorie date dall’Amministrazione Comunale di destra alla banda musicale” e di atto antidemocratico“.

Il sindaco Gianluca Taddeo durante il discorso del 25 aprile

LA NOTA DEL COMUNE

“In merito ad alcune polemiche  sollevate sui social relative alla mancata esecuzione del brano “Bella ciao” durante la cerimonia istituzionale di commemorazione del 25 aprile a Formia,  l’Amministrazione comunale  ritiene corretto far presente che il complesso bandistico “U.Scipione Città di Formia” ha liberamente applicato un protocollo istituzionale, suonando brani ordinariamente eseguiti durante  le celebrazioni istituzionali della Festa della Liberazione.

Futili strumentalizzazioni, in una giornata di festa nel ricordo della  pacificazione nazionale, appaiono dunque  fuori luogo e pretestuose, soprattutto in considerazione che i consiglieri di opposizione, che polemizzano per la mancata esecuzione di “Bella ciao”, non erano presenti  avendo ritenuto di non partecipare alle celebrazioni odierne, né in chiesa, né durante il corteo, né in piazza alla deposizione della corona in onore dei caduti.

Peraltro, al termine del suo discorso, il Sindaco Gianluca Taddeo ha anche invitato i presenti ad intervenire pubblicamente per aggiungere eventuali considerazioni e richieste. Nel suo discorso il primo cittadino Taddeo ha ricordato lo spirito della Resistenza sottolineando le due facce del secondo conflitto mondiale: quella rappresentata dagli eserciti regolari e l’altra rappresentata  dalla guerra clandestina combattuta nell’ombra delle formazioni dei partigiani.

La giornata del 25 aprile 1945, grazie alla vittoria degli angloamericani  e della Resistenza, con la contemporanea caduta definitiva del fascismo, segnò simbolicamente e convenzionalmente la fine della tragedia di un popolo, la fine dell’oppressione e della negazione dei diritti di libertà”.

Ha evidenziato come “oggi celebrare il 25 aprile voglia dire riflettere sui valori fondanti della nostra Carta costituzionale, i valori  di libertà e  di democrazia, per cui il 25Aprile può dirsi essere la data fondativa della nostra Democrazia” perché il “sacrificio di migliaia di vittime ha permesso al Popolo italiano di riappropriarsi del diritto fondamentale ed  immanente alla libertà, alla giustizia e alla pace, tracciando così la strada  di  un regime costituzionale democratico”.

Sempre il Sindaco ha ricordato come l’immane sacrificio umano che consentì al nostro Paese di aprire una nuova pagina di Storia -quella della Repubblica democratica dove la Sovranità appartiene al Popolo e dove i diritti del Popolo acquistano centralità nel vivere quotidiano- ha sottolineato come la celebrazione annuale della ricorrenza della Liberazione non possa assumere  un valore meramente simbolico, ma ricopra  un significato sempre  attuale  e concreto in quanto è la celebrazione di tutti quei principi di uguaglianza e di solidarietà alla base delle nostre relazioni. Infine ha sottolineato come “celebrando la Liberazione si mantiene viva la memoria di uno dei momenti più drammatici e si contribuisce a trasmettere i valori della Resistenza che ha visto un popolo in armi per affermare il diritto alla  Pace”.

Nella giornata odierna, inoltre, l’Amministrazione comunale ha partecipato alla commemorazione del 70° anniversario dell’apposizione del cippo memoriale  sulla collina di Santa Maria La Noce con il vicesindaco Giovanni Valerio, il quale ha evidenziato il ricordo di quei tragici eventi, che hanno segnato in maniera indelebile la storia della città di Formia con la perdita di centinaia di vite umane che hanno contribuito alla liberazione della città dall’oppressione straniera

Sempre nella mattinata del 25 Aprile 2023 l’Amministrazione comunale alla presenza dell’assessore Francesco Traversi ha deposto una corona di alloro in via Appia, sotto la targa per Antonio Gramsci, ove l’esponente  politico del partito comunista trascorse la sua prigionia, prima di morire di stenti a Roma il 27 aprile 1937.”

IL COMUNICATO DI SINISTRA ITALIANA

“La mancata esecuzione di “Bella Ciao” a Formia, nell’ambito delle celebrazioni del 25 aprile, festa della Liberazione dell’Italia dal nazifascismo, all’esito delle disposizioni censorie date dall’Amministrazione Comunale di destra alla banda musicale che ha accompagnato la manifestazione pubblica, così come è dato leggere dalla stampa, costituisce un grave e inammissibile atto antidemocratico. La censura di “Bella Ciao”, oramai e da tempo patrimonio collettivo e simbolo della Resistenza e dell’antifascismo, rappresenta un brutto e triste momento per la  Città di Formia, un’offesa esplicita e un palese atto di dispregio verso quanti, con la lotta Partigiana, con il loro sacrificio e a costo della vita, hanno combattuto per liberare l’Italia dal nazismo e dal fascismo. Un’offesa alla memoria di quanti, anche a Formia, hanno tragicamente perso la vita per mano nazifascista. Le sole parole e i discorsi di circostanza non rendono alcuna giustizia alla memoria della Liberazione e all’antifascismo.”