Maltrattamenti in famiglia, via il divieto di avvicinamento per un 45enne di Formia

Tribunale di Cassino

È durata una settimana la misura cautelare del divieto di avvicinamento a moglie e figlio inizialmente adottata dal gip di Cassino nei confronti di un 45enne di Formia su richiesta del pubblico ministero della Procura di Cassino Eugenio Rubolino.

Il provvedimento era scaturito da una denuncia presentata ai carabinieri formiani dall’ex moglie dell’uomo, che parlava di presunti pedinamenti, appostamenti, ingiurie e violenze, persino sui figli.


“Al momento dell’interrogatorio di garanzia, tuttavia, l’uomo davanti al Gip di Cassino ha palesato ben altra verità – dice il difensore, l’avvocato Pasquale Cardillo Cupo – fondata su video inequivoci, post di allegre feste della donna con i presunti testimoni in cui si brindava al prossimo arresto del malcapitato, episodi inventati e messi alla base dell’unico vero obiettivo da raggiungere, ovvero allontanare il papà dai propri figli con il divieto di avvicinamento”.

“A nulla erano valse le denunce all’autorità sporte dall’uomo, a cui da settimane era ed è impedito di vedere i propri figli, né aveva avuto alcun seguito la sua richiesta di essere subito interrogato per fornire le prove della falsità delle denunce”.

“I maltrattamenti verso le donne ed i propri familiari in genere – ha dichiarato Cardillo Cupo – sono tra i peggiori reati che un uomo possa commettere, ma altrettanto gravi sono le condotte calunniose di chi usa il codice rosso solo per impedire a padri e figli di mantenere un legame naturale, inventando falsi episodi e creando traumi enormi nei bambini. Il consiglio è che si gestiscano le crisi familiari con grande serietà e serenità e, soprattutto, con l’aiuto di figure professionali in grado di essere di ausilio ai genitori in crisi, smorzando i contrasti e cercando di garantire ai minori la serenità necessaria alla loro crescita”.