ACQUALATINA CONDANNATA IN TRIBUNALE PER CLAUSOLE VESSATORIE

Clausole vessatorie. Così il giudice Mario Tanferna del Tribunale di Latina ha dichiarato sei clausole (n. 10,14,16,17,27 e 28) legate al regolamento del servizio idrico integrato di Acqualatina.

“I cittadini-utenti – dichiara Giuseppe Scaramuzza, segretario regionale di Cittadinanzattiva – avevano ragione e non subiranno più vessazioni. In questi anni abbiamo sempre denunciato queste cose e il giudice con grande senso di responsabilità ha deciso come addebiti impropri, penali incongrue e ingiuste. Gravi conseguenze che subivano i cittadini in caso di collocazione errata o spostamento dell’apparecchio di misurazione del consumo idrico, siano illegittime. I cittadini organizzati ancora una volta riescono a portare a casa un gran bel risultato. In particolare il Giudice Tanferna ha condannato Acqualatina per significativo squilibrio tra Gestore ed utente dei diritti e degli obblighi derivanti dal contratto negando all’utente la possibilità somministrazioni plurime (clausola 10). Per incongruità della penale, di importo oggettivamente eccessivo che viene posto a carico dell’utente che non comunichi il subentro nell’utenza, a prescindere dalle ragioni della mancata comunicazione.(clausola 14). In quanto prevede in caso di mancato pagamento di due fatture, la sospensione delle somministrazione e l’addebito al cliente delle spese di sospensione e di riattivazione, nonché di una penale, prescindendo anche in questo caso dai motivi del mancato pagamento, non necessariamente imputabili al cliente (clausola 16). In quanto prevede in favore del gestore una clausola risolutiva espressa, escludendo il diritto del consumatore di opporre l’eccezione di inadempimento, in contrasto con l’art.33 del codice del consumo (clausola 17)”.


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