SPACCIO DI DROGA NEL GOLFO: I SEI ARRESTATI DAVANTI AL GIP

foto-1-carabinieriUno dopo l’altro, ieri mattina presso la Casa Circondariale di Latina, e per delega presso il carcere di Cassino, i sei arrestati dell’operazione condotta dai carabinieri tra domenica e lunedì, a Minturno e Santi Cosma e Damiano, sono comparsi di fronte al Gip Lucia Aielli per sostenere l’interrogatorio di garanzia. Nei loro confronti l’accusa, pesante, di avere messo in piedi un’organizzazione dedita allo spaccio di sostanze stupefacenti, cocaina, eroina, hashish, in tutto il territorio di Minturno e Santi Cosma. E non solo. A rispondere di quest’accusa il 43enne minturnese Carmine Galluzzi, a cui sono stati sequestrati anche 16mila euro, il 24enne minturnese Armando Clemente, il 22enne sancosimese Fabio Buonamano, il 22enne minturnese Giuseppe Dato, il 33enne minturnese Domenico Quindici, il 38enne formiano Agostino Di Girolamo. Tutti o quasi si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. Il solo Buonamano, l’altro ieri assolto da un’accusa di estorsione per fatti del luglio 2007 e ancora una volta difeso dall’avvocato Pasquale Cardillo Cupo, ha spiegato al Gip di aver sì fatto uso di stupefacenti ma mai di averla commercializzata rigettando così in pieno l’accusa di spaccio. A quanto pare sembra che tutta l’inchiesta, portata avanti dal sostituto procuratore della repubblica di Latina Marco Giancristofaro, riponga su dettagliate intercettazioni telefoniche che evidenzierebbero cessioni di stupefacenti a più clienti e in modica quantità. In questo senso sarebbe evidente un utilizzo molto diffuso delle sostanze stupefacenti, in particolar modo a Minturno, da parte di insospettabili e appartenenti a ogni fascia d’età e tenore di vita. Un disagio sociale, quindi, che andrebbe ben oltre la presunta attività dei sei arrestati condotta per lo più, per quanto riguarda l’attività di approvvigionamento dello stupefacente, a Napoli e nell’hinterland napoletano. Tutti gli avvocati, Vincenzo Macari, Massimo Signore, Pasquale Cardillo Cupo, Maurizio Faticoni, Silvestro Conte, titolari delle singole difese hanno infine fatto richiesta di scarcerazione, o sostituzione con altra misura restrittiva, per i loro assistiti. Il gip, nel merito, si è riservata di rispondere entro i prossimi giorni. Qualora i sei dovessero restare detenuti in carcere, la settimana prossima le loro ragioni saranno portate a Roma dinanzi al “Palazzaccio” ovvero il Tribunale della Libertà.