MANUCOOP A UN PASSO DALLA GESTIONE DELLA FABBRICA DI NASTRI ADESIVI

Troppo presto forse per annunciare la ripartenza, ma sembrano ormai esserci le condizioni necessarie affinché i 53 soci della “Manucoop Arl” riescano ad assicurarsi la gestione di una parte della ex Evotape di Santi Cosma e Damiano, un tempo leader nel settore dei nastri adesivi. Cominciamo subito col dire che è salito a tre il numero delle aziende  decise ad investire nel progetto della cooperativa sorta dalle ceneri di un fallimento ancora tutto da chiarire. È quanto anticipato sabato mattina dal presidente della cooperativa Pasquale Olivella, nel corso di un incontro organizzato presso la sala riunione dell’impianto di via Porto Galeo alla presenza del presidente della Legacoop Latina, Emiliano Scinicariello, del parroco della chiesa di Sant’Albina di Scauri Don Simone Di Vito e dei sindaci di Santi Cosma e Damiano, Castelforte e Minturno. Ma c’è di più. Una delle tre società – stando a quanto dichiarato da Olivella – avrebbe già presentato al giudice fallimentare un’offerta di acquisto per uno dei macchinari, il settore taglierina, precedentemente nelle disponibilità di Evotape in fallimento. L’intenzione sarebbe quella di affidarla alla cooperativa per favorire la produzione in conto terzi del materiale semilavorato. «Dopo l’ultimo incontro in Prefettura – ha detto il presidente di Manucoop – i rapporti tra i lavoratori e la curatela si sono fatti più distesi, c’è maggiore collaborazione. Lo stesso giudice fallimentare, a seguito della seconda istanza per l’affitto di ramo d’azienda da noi avanzata, ha chiesto di conoscere in dettaglio il business plan».


Gli obiettivi della Manucoop. «Il senso del progetto – ha spiegato il presidente di Legacoop Latina, Scinicariello – non è lavorare per conto terzi. Si tratta solo di una fase iniziale. Il coinvolgimento dell’ex amministratore dello stabilimento ai tempi di Manuli, Guido Germiniasi, giustifica appunto la volontà di automatizzarsi per raggiungere l’obiettivo della commercializzazione diretta del prodotto». Secondo il consulente finanziario della Manucoop, Pierpaolo Pontecorvo, qualcosa già si sta muovendo: «Stiamo incontrando diversi partner finanziari cui sottoporre il progetto. Sarebbe comunque opportuno trovare anche delle forme di co-garanzia da parte delle istituzioni locali nei confronti di istituti di credito per dare più forza al piano industriale».

Stop all’ingresso di nuovi soci. «La cooperativa – ha detto Olivella – è nata con lo spirito di non far perdere il know-out dell’azienda fallita. Siamo rimasti per tre mesi ad aspettare che anche gli altri ex dipendenti partecipassero al progetto. Non abbiamo mai chiuso le porte in faccia a nessuno. Parecchi, la maggior parte, non se la sono sentita. Oggi, in questa fase delicata, però non è più possibile accettare altri soci. Pregiudicherebbe il percorso della cooperativa. Resta inteso che non discriminiamo nessuno, anzi. Gli ex colleghi sono una risorsa per la coop. Ma tutto va fatto per gradi. Non possiamo ora stravolgere il piano finanziario».

Si punta a una nuova proroga della Cig. «La coop – ha spiegato il presidente della Manucoop – in quanto nuova società interessata a rilevare una parte della Evotape in fallimento, è intenzionata a chiedere una proroga della cassa integrazione in deroga la cui scadenza è fissata al 31 dicembre. Aspettiamo di conoscere i fondi destinati alla Regione Lazio per avanzare la richiesta. Richiesta che, sia chiaro, verrà fatta per tutti. Starà poi alla Regione decidere».

Garanzie per tutti i lavoratori. A chiederlo sono i sindaci di San Cosma, Castelforte e Minturno che si sono detti preoccupati per tutti e 131 dipendenti, compresi quelli che inizialmente non se la sono sentita di sposare il progetto. «Come sindaco – ha spiegato il sindaco di Castelforte Patrizia Gaetano – mi impegnerò affinché la Cig sia riconosciuta anche agli ex dipendenti Evotape, nonostante i soci della Manucoop abbiano una corsia preferenziale». No a una guerra tra poveri, invece, per Don Simone Di Vito che ha richiamato gli operai al principio di solidarietà tra colleghi.