***video***ESEGUITA LA CHIUSURA, E LO SGOMBERO DELLA FORMIA FREEZING FISH


Un’altra azienda di Formia sta per chiudere, ma non a causa della crisi del mercato ma su ordine del secondo grado della magistratura amministrativa. Si respirava un pesante clima di tensione questa mattina nel piazzale di Molo Vespucci a Formia dove sono arrivati i funzionari e i tecnici del dipartimento demaniale della Regione per eseguire una recente sentenza del Consiglio di Stato che ordina la chiusura, lo sgombero della Formia Freezing Fish, l’azienda leader da oltre 50 anni nella conservazione, nella trasformazione e nel commercio di prodotti ittici congelati, la cui attività, con oltre 20 posti di lavoro.

A far rispettare la sentenza di sgombero c’era un massiccio numero di agenti di Polizia, della Guardia Costiera e di Carabinieri per il timore che lo sfratto potesse essere accompagnato da incidenti che fortunatamente non ci sono stati. Ne è scaturita una trattativa a distanza tra i tecnici della regione e il legale della società formiana, l’avvocato Alfredo Zaza D’Ausilio, per chiedere un rinvio nelle more che si definiscano i tanti giudizi in corso rigurdanti la Formia Freezing fish. Di Fatto il Consiglio di Stato ha respinto l’istanza cautelare avanzata dalla società in ordine all’ingiunzione di sgombero dell’area demaniale marittima.


Per il massimo organo giurisdizionale l’appello è stato definito destituito di “fumus boni iuris”, alla luce della natura consequenziale dell’ingiunzione impugnata in primo grado sulla cui legittimità si era già pronunciato il Consiglio di Stato. Rispetto a quella sentenza gli elementi sopravvenuti “ non appaiono – ha sentenziato il consiglio di stato- apportare contributi ed elementi di diverso giudizio”.

La Formia Freezing Fish è stata titolare di una concessione demaniale marittima rilasciata con durata decennale nel 1988 dalla Capitaneria di Porto di Gaeta. Alla scadenza nel 1998 il titolo demaniale non è stato più rinnovato dalla Capitaneria perché la società non aveva pagato i canoni demaniali dovuti. La stessa autorità marittima aveva ingiunto alla società lo sgombero dell’area ed inoltrato alla Procura della Repubblica di Latina notizia di reato per l’occupazione abusiva di area demaniale.

Se per il Comune la società da 14 anni occupa abusivamente l’area demaniale, non la pensa così il titolare Michele Assante Di Cupillo che, lanciando pesantissime accuse nei confronti dei vertici dell’amministrazione formiana, sostiene come sia immorale ed offensivo che un onesto e serio imprenditore debba essere tacciato di “voler danneggiare i lavoratori ed agitare ad arte lo scudo occupazionale, per coprire errori, omissioni, responsabilità e negligenze nella conduzione aziendale”, da una classe politica abituata ad abusare con arroganza del proprio potere, per fini clientelari e sempre più contestata.