SORRISO SUL MARE, I DUBBI DELLA CGIL SUI 45 POSTI DI RSA

I dubbi sono tanti, specie se la condizione per salvare la Sorriso sul Mare di Formia prevede nuovi licenziamenti. Sacrificare pochi per salvarne molti. Che poi, considerando anche i 35 ex-dipendenti già sbattuti fuori dai cancelli, tanto pochi non sono. Tutto ruota intorno ai 45 posti di Rsa che la clinica psichiatrica sarebbe pronta a cedere pur di garantirsi un futuro nel Sud pontino. Di questo non vi è alcuna certezza. Tanto basta però alla segreteria provinciale della Fp Cgil di Latina per tenere alta la guardia: «La Società – ha spiegato il sindacalista Ovidio Bianchi – dovendo predisporre un piano di adeguamento di riconversione, tra l’altro dagli esiti incerti, a tutt’oggi sta preoccupando fortemente questa organizzazione sindacale a seguito della presunta volontà di non mantenere più i 45 posti di Rsa. Tutto ciò, a nostro avviso, potrebbe andare bene se la società decidesse di mantenere in servizio i lavoratori, nonostante la rinuncia dei posti di Rsa, anche se nutriamo forti dubbi che tutto ciò possa accadere». Qualora l’ipotesi dovesse trovare conferma, secondo la Fp Cgil nuovi lavoratori potrebbero essere estromessi dal processo produttivo. «È nostra intenzione capire quali siano effettivamente le reali intenzioni della Sorriso sul Mare – ha dichiarato Bianchi – a salvaguardia dei piani occupazionali ed eventualmente di valutare piani alternativi. Per questo motivo chiediamo all’assessorato alle attività produttive della Provincia di Latina di attivarsi come sempre e di valutare se ci siano le condizioni per poter attivare un tavolo che definisca una volta per tutte come procedere di fronte a una situazione che a nostro avviso definirla ‘kafkiana’ è dir poco un eufemismo». Come si ricorderà tra la proprietà e i tecnici della Asl è in atto un confronto sulla fattibilità delle proposte progettuali presentate alla Regione Lazio per ovviare alle carenze strutturali, tecnologiche ed amministrative evidenziate nel sopralluogo dello scorso settembre. Senza questo passaggio difficilmente la clinica potrà contare su un nuovo accreditamento del servizio.