***video***GAETA, TRASFERIMENTO NEUROPSICHIATRIA INFANTILE: NAS ALL'OSPEDALE MONS. DI LIEGRO


nas1Dopo i Carabinieri della locale Compagnia, quelli del Nucleo antisofisticazione. I Nas questa mattina sono tornati presso l’ospedale Monsignor Luigi Di Liegro di Gaeta per appurare eventuali irregolarità relativamente alla nuova sistemazione, all’interno dei nuovi locali del distretto sanitario 5 dell’Asl, del centro di neuro-psichiatria infantile a sua volta sfrattato venerdì scorso, dalla storica struttura di via Amalfi.

Questa vicenda ha dato adito a polemiche ma soprattutto ha provocato perplessità sia da parte del personale sanitario che dei parenti dei giovani assistiti.


Il trasferimento odierno – fanno sapere dalla direzione sanitaria del polo ospedaliero sud dell’Asl – é momentaneo in attesa che i lavori presso l’ex laboratorio analisi siano completati. Ma i Nas hanno voluto rendersi conto circa l’idoneità e la funzionalità degli spazi riservati oggi al centro neuro psichiatrica. A sollecitare chiarezza è stato anche Giancarlo Ferrara della segreteria provinciale della Funzione pubblica della Uil.

***ARTICOLO CORRELATO*** (VIDEO – Gaeta, neuropsichiatria infantile chiuso da un lucchetto, il centro verrà trasferito nei prossimi giorni a Formia – 28 gennaio -)

***ARTICOLO CORRELATO*** (Gaeta, chiusura di neuropsichiatria. Per i progressisti è “sospensione di servizio pubblico” – 28 gennaio -)

***ARTICOLO CORRELATO*** (Gaeta, dissequestrato l’asilo nido di via Amalfi. Neuropsichiatria all’ospedale Mons. Di Liegro – 29 gennaio -)

 

Replica del coordinatore del Movimento Progressista Salvatore Di Ciaccio

“Il vicesindaco Leccese ha chiarito alcuni aspetti riguardanti l’asilo nido, di pertinenza dell’amministrazione comunale, ma non riesce a dare risposte ad altre questioni. Dopo 4 giorni i bambini sono potuti rientrare nei due asili di Via Amalfi, fortunatamente perché forse gli spazi reperiti nei locali delle Suore della misericordia non erano adeguati, oltre a creare qualche problema anche agli alunni di questa scuola privata. Leccese parla di disguido, e apprezziamo la sincerità, che però si somma a tante altre criticità del suo settore dei Lavori Pubblici che evidentemente non segue con il dovuto impegno e costanza.

Speriamo che continuerà l’opera di miglioramento degli asili iniziata durante l’amministrazione Raimondi, che ha portato a notevoli risultati in termini di spazi disponibili, di sicurezza e fruibilità da parte dei bambini, oltre ad interventi strutturali come la ristrutturazione della facciata dopo 50 anni di trascuratezza.

Detto ciò rimangono insolute due questioni per le quali attendiamo risposte da Leccese.

La prima riguarda il destino del Dipartimento di neuropsichiatria infantile, spostato di gran fretta presso l’Ospedale Di Liegro, senza un preavviso all’utenza e senza prevedere degli spazi adeguati per lo svolgimento di questo delicato servizio, che lui, presidente di una cooperativa sociale dovrebbe ben conoscere (a proposito, chissà se Leccese ha chiesto l’aspettativa per il suo ruolo pubblico). Anche qui è stato un disguido la mancata comunicazione preventiva dell’interruzione di un pubblico servizio, creando diversi disagi ad operatori ed utenti? Eppure la solerte addetta stampa del Comune su altre questioni, diciamo più marginali, ci tempesta di informazioni quotidianamente. Chiediamo allora, e penso lo chiedano in molti, di sapere se il Dipartimento potrà ritornare in Via Amalfi o è concreto il rischio che vada via da Gaeta.

Altra domanda per cui si aspetta risposta è sapere quale sarà la destinazione d’uso dei vari locali di Via Amalfi, che come ho ricordato devono essere assegnati a servizi per la famiglia e non è previsto alcun uso discrezionale, come pare voglia fare l’amministrazione comunale. Non si alteri il vicesindaco, sono domande pertinenti che fanno parte della normale vita di una città e di un buon rapporto con la cittadinanza, che gradirebbe essere coinvolta maggiormente nelle scelte e sapere se sono legittime o meno. Stiamo parlando di beni pubblici e di soldi pubblici, cioè della collettività, non dobbiamo mai dimenticarlo”.