TRE DENUNCE A ITRI PER FURTO AGGRAVATO DI LEGNA

forestale stato slideAvevano iniziato ad abbattere alberi su aree demaniali e a tornare giorni dopo per caricare la legna e rivenderla per uso combustione ai proprietari di camini, locali che utilizzano forni, stufe da riscaldamento. Si tratta di tre giovani di Itri che sono stati denunciati in stato di libertà dal comando del Corpo Forestale dello Stato di Itri per furto aggravato.

Sono T.V. 36enne, P.T., 27enne, e B.F., 26enne, operativi in questo senso già dal mese di ottobre in località Campello, Raino, Madonna della Civita e altre zone del versante nord est tra Itri e Campodimele.


I tre avevano preso di mira soprattutto lecci e roverelle, alberi che, una volta tagliati e sezionati, venivano recuperati nei giorni successivi per poter caricare i camion in gran fretta e non farsi sorprendere dai controlli. Sulle loro tracce si sono però messi gli agenti della stazione CFS di Itri che, guidati personalmente dal comandante Roberto Broccoli, hanno effettuato appostamenti, pedinamenti e hanno interpellato i fruitori per capire da chi si rifornivano per la legna da ardere.

E oggi il mosaico investigativo si è completato con l’ultimo tassello utile a far scattare la denuncia per il reato ipotizzato. Il tutto, nonostante le proibitive condizioni operative in cui si trova a prestare servizio il personale della stazione CFS di Itri che deve far fronte a un territorio di competenza vastissimo.

Gli uomini dell’ispettore Broccoli, infatti, debbono controllare quattro comuni, Itri (che, da sola, conta ben 11.000 ettari di estensione), Campodimele, Sperlonga e Gaeta, ma, avendo la sede materiale della stazione a Fondi, debbono percorrere 13 km per raggiungere le zone più vicine dell’area di loro competenza. E questa criticità sta perdurando da anni senza che si intravveda alcuna soluzione all’orizzonte e, soprattutto, con la stagione estiva ormai vicina e i primi incendi (il primo si è verificato quattro giorni fa in località Magliana, tra Itri e Sperlonga) alle porte che rievocano scenari inquietanti come quello della scorsa estate quando, pur essendo diminuiti di numero, per i controlli del CFS, molto incendi sono apparsi drammaticamente devastanti nei confronti del territorio e dell’habitat floro-faunistico.